Le richieste dei costruttori "Norme stabili e chiare"

La lettera del presidente di Ance Massai ai candidati alle elezioni politiche "Il settore può contribuire a uscire dalla crisi ma occorrono alcune riforme"

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Dodici punti per la ripresa e lo sviluppo delle imprese edili toscane. Li ha indicati, in una lettera inviata ai candidati alle elezioni politiche nei vari collegi della Toscana, il presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) della Toscana, Rossano Massai. "In questo momento di emergenza nazionale e internazionale – ha detto - il settore delle costruzioni può contribuire al superamento della crisi. È stato infatti quantificato che una spesa aggiuntiva di mille milioni di euro in costruzioni genera sul sistema economico una ricaduta complessiva di 3.513 milioni come effetti diretti, indiretti e indotti. In Toscana si contano almeno 6.127 imprese del settore che occupano circa 26mila lavoratori iscritti al sistema delle casse edili, cui vanno aggiunti gli autonomi. Il raggiungimento degli obiettivi dettati dal Pnrr, dove il comparto edile è coinvolto per quasi il 50% dell’importo, porterà progetti di rigenerazione e recupero del patrimonio edilizio a beneficio della collettività. Chiediamo però di lavorare in un quadro di programmazione, chiarezza e stabilità nelle norme, in modo da poter fare i nostri investimenti. È emblematica, nella sua drammaticità, la situazione venutasi a creare con i bonus fiscali – ha concluso Massai - dove il cambio continuo delle norme, ultimo il ‘blocco’ della cessione dei crediti maturati con gli sconti in fattura, ha messo in serio pericolo il 60-70% circa delle imprese edili toscane".

Fra le richieste di Ance Toscana: una riforma dell’apparato pubblico, con una diversa ripartizione di competenze tra Regioni, Provincie e Comuni; rivedere i ruoli delle Soprintendenze; attuare la recente delega al Governo, con un nuovo codice appalti e un unico regolamento; riconoscere il principio di territorialità delle imprese per i lavori sottosoglia comunitaria; creare un sistema uniforme di aggiornamento dei prezzari regionali e un sistema automatico di revisione dei prezzi stabile nel tempo. Infine la richiesta di semplificazioni, prevedendo il "silenzio assenso" e lasciando agli enti e ai privati margini di trattativa specifica per ogni intervento.

Lisa Ciardi

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