Le lacrime disperate della mamma Lo sgomento degli amici a Monza

La donna, avvertita nella notte, si è precipitata in città, mentre la notizia ha sconvolto il paese dove viveva. Il ricordo del suo professore di italiano alle superiori: "Era un ragazzo sensibile, gli volevano tutti bene"

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C’è dolore in Brianza. Ieri mattina, appena la notizia ha cominciato a fare il tam tam su Internet, in tanti, fra i suoi ex compagni di scuola all’istituto Mosè Bianchi di Monza, si sono scambiati telefonate e messaggi accorati. Federico Schiraldi era morto nella notte, in circostanze drammatiche ancora tutte da chiarire a Firenze, dove si era trasferito da un paio d’anni per studiare al Polimoda, l’università di quella che era la sua passione: appunto, la moda.

Nato a Monza il 18 settembre 1998, dopo il diploma al linguistico Federico era partito con una valigia piena di sogni per Firenze, dove si era appunto iscritto al Polimoda a Villa Favard, palazzo nobiliare dell’Ottocento. La sua morte l’ha però trovata da un’altra parte, in una casa in pieno centro storico di Firenze, dove due sere fa si trovava assieme ad altri sette studenti (quattro femmine e tre maschi), tutti stranieri. A Vedano al Lambro Federico mancava da un paio d’anni e da uno aveva tolto anche la residenze, spostandola a Firenze.

I militari domenica notte hanno avvertito la madre, subito corsa a Firenze assieme a un altro familiare. La donna è andata immediatamente in via Porta Rossa, dove al civico 6 ha trovato lo sbarramenti dei carabinieri. Si è avvicinata e un sottufficiale dell’Arma – con estremo tatto – nell’androne del palazzo ha cercato di confortarla, prima di invitarla ad andare in caserma per le tristissime procedure di rito. La donna, disperata, ha rivolto poche parole ai militari, continuando a piangere a lungo circondata dall’affettuosa protezione dei militari presenti.

Un ragazzo tutto da scoprire Federico, così lo ricorda il suo prof di italiano alle superiori. Ieri, sin dalle prime ore della mattinata, la notizia della morte di Federico Schiraldi è passata di bocca in bocca tra i compagni di classe della quinta liceo linguistico dell’istituto Mosè Bianchi (maturità 2017), uniti attorno al professore di lettere Ludovico Piazza, a riposo da settembre 2020.

"Mi hanno chiamato diversi miei ex studenti – racconta l’insegnante –. Anche se Federico mancava da Monza da qualche anno, lo ricordiamo tutti con affetto. Era un ragazzo chiuso, ma di grande sensibilità, un giovane tutto da scoprire. Ha sempre manifestato un’inclinazione artistica e una passione per la letteratura che metteva in luce la sua capacità di introspezione e la sensibilità critica. In classe non era un trascinatore, ma poneva domande, era critico e risultava interessante e stimolante per tutti i compagni. Gli volevano bene".

R. M.

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