AAA cercasi personale, ma in migliaia dicono no

Le offerte di lavoro ci sono, eppure gli imprenditori sono in difficoltà. I settori più colpiti

Il parrucchiere Gino De Stefano non riesce a trovare personale (foto PressPhoto)

Il parrucchiere Gino De Stefano non riesce a trovare personale (foto PressPhoto)

Firenze, 26 luglio 2019 - «Sono circa 11mila i disoccupati censiti nella nostra provincia, 9mila quelli che potrebbero essere assunti dalle imprese del territorio. Invece, aumentano le difficoltà di reperimento di personale da parte delle aziende». Così commenta gli ultimi dati Excelsior il presidente della Camera di commercio di Firenze Leonardo Bassilichi. I motivi per cui per certi mestieri non si trovano candidati sono molti, ma l’obiettivo è uno solo e urgente: colmare questo divario tra domanda e offerta, visto che i posti di lavoro disponibili ci sono. Secondo l’ultimo report dell’ufficio studi della Camera di commercio, nel trimestre luglio-settembre di quest’anno le assunzioni programmate dalle imprese del territorio sono oltre 22mila, di cui circa la metà, cioè 10.250, concentrate nel mese di settembre. Un’opportunità per tutti i giovani e non che sono a caccia di lavoro. Si cerca personale nella pelletteria e nella meccanica, si cercano esperti di marketing.

La classifica delle figure introvabili vede al primo posto gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche, al secondo i dirigenti e i direttori, al terzo gli operai metalmeccanici, al quarto le figure in assoluto più richieste dalle aziende fiorentine, ovvero cuochi e camerieri. Seguono gli operai specializzati nel settore moda. Nell’era del 4.0, non si trovano inoltre sviluppatori e analisti funzionali. Quelli che escono dagli istituti tecnici, come il Meucci o il Da Vinci, trovano lavoro ancora prima di finire la scuola. «L’industria – si legge nel report Excelsior – continua ad aver difficoltà nel reperire il personale con le giuste competenze e inoltre il settore turistico continua a segnalare criticità nella ricerca di forza lavoro e proprio in un periodo importante per la stagione». I motivi? Secondo il report, da un lato si cercano persone di esperienza e con professionalità elevata, soprattutto per i cuochi, dall’altro non è più appetibile o di interesse l’impiego stagionale per gli studenti o per chi è alla ricerca di un impiego con titolo di studio elevato. Cosa si può fare, allora? Insistere sull’alternanza scuola-lavoro, ma non solo.

Secondo Bassilichi è necessario da un lato aumentare la quantità e gli indirizzi delle scuole post diploma o post laurea, come la Scuola di Scienze Aziendali, il Polimoda, l’Alta scuola di pelletteria, dall’altro sensibilizzare le famiglie e i ragazzi su quelle che sono le figure che servono davvero alle aziende. In quanto alla specifica carenza di sviluppatori e analisti, il comitato scientifico di Murate Idea Park, coordinato da David Rogai, ha deciso di avviare specifici corsi «per rispondere alla domanda crescente di figure professionali capaci di partecipare ai processi di trasformazione digitale e allo sviluppo di sistemi software».

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