Piazza della Repubblica, un anno di lavori

Commercianti infuriati: "Tutto fermo. E gli incassi precipitano"

Lavori in piazza della Repubblica (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Lavori in piazza della Repubblica (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 1 febbraio 2019 - Era IL 31 gennaio 2018 quando comparirono le prime transenne in piazza della Repubblica. Il cantiere compie un anno. Dodici mesi di frena e riparti, di riunioni e proteste con una sola conseguenza: il salotto fiorentino si presenta come una grande buca, nonostante una parte della piazza sia stata liberata. Da Palazzo Vecchio spiegano che i lavori, interrotti prima di Natale per ultimare le verifiche contabili necessarie prima di procedere con l’intervento, riprenderanno il 4 febbraio. Restano a oggi da completare i lavori sull’area interna pedonale e sulla porzione aperta al traffico veicolare tra via Pellicceria e via Brunelleschi.

"Entro metà marzo la piazza sarà liberata – spiega l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – l’area attorno alla giostra sarà rifatta in un secondo momento tramite il Global Service. I lavori della Soprintendenza hanno richiesto risorse e ci siamo dovuti fermare per le opportune verifiche in modo da non avere problemi dopo". A distanza di un anno gli imprenditori non riescono però a intravedere la parola fine.

"Da due settimane non c’è nessuno a lavorare. Passiamo di lì giorno dopo giorno per monitorare la situazione, facciamo foto ed è assurdo non vedere un operaio. Chiediamo che il cantiere venga chiuso immediatamente", spiega il presidente Confcommercio Firenze, Aldo Cursano.

L’associazione, infatti, "è pronta a sostenere gli imprenditori in qualunque azione legale vogliano intraprendere per difendere il diritto al lavoro". Cursano è una furia. E mette sul tavolo i numeri: in media, un locale della piazza tira fuori circa 200mila euro al mese tra canone di affitto, suolo pubblico e costo del lavoro. "Questo mentre gli incassi precipitano, ci sono caffè che hanno perso il 40% - riprende -. Non vogliamo colpevolizzare nessuno ma che qualcuno si assuma le proprie responsabilità".

Lo sa bene Davide Risoluti, titolare del Caffè Donnini che si presenterà all’asta, insieme a una cordata di imprenditori, con una proposta di acquisto delle Giubbe Rosse – che ha dichiarato il mese scorso il fallimento - e un progetto a tutela dei posti di lavoro e della storicità del posto. "Noi vorremmo provare a fare la nostra parte e rilanciare le Giubbe Rosse ma servono garanzie sui tempi di durata del cantiere che è fermo da più di un mese. Serve una programmazione seria, tempi certi e, perché no, come fanno in altre città europee, operai che a turno lavorino giorno e notte".

Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia, va dritto al punto: "Dopo un anno di cantiere, 800 metri quadri di piazza sono ancora da rifare. Mi viene da chiedere: fino a ora cosa hanno fatto? Non si può improvvisare un cantiere del genere e scherzare sulla stabilità economica delle attività".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro