La beffa in tribunale: i ladri del tombino sono già liberi. E tornano le spaccate

Il giudice applica il divieto di dimora. Nuovo furto a Sesto Fiorentino

Spaccata col tombino

Spaccata col tombino

Firenze, 3 dicembre 2022 - Nottate a inseguirli e poi l’arresto. Ma la legge non consente al giudice di tenere in carcere la banda del tombino. Così, dopo poco più di 24 ore da quando i poliziotti li hanno sorpresi (uno dentro, uno nei pressi del negozio) a rubare in un parrucchiere di via de’ Vanni, i marocchini Slim Slima, 41 anni, e Karim Absamad, 31, nonostante dichiarazioni "inattendibili e non credibili", sono già fuori.

L’unica misura ritenuta idonea in sede di convalida è stata quella del divieto di dimora nel Comune di Firenze. La custodia in carcere, richiesta dal pm, non può essere applicata perché, ha argomentato il giudice, la pena massima per il furto tentato (perché così è stato inquadrato l’episodio, nonostante uno dei due pedinati avesse già un pc in borsa) non supera i 4 anni.

E dunque manca il "requisito edittale", almeno in questo momento in cui - a indagini in corso - l’unico episodio addebitato alla banda del tombino è appunto quello di via de’ Vanni.

La delusione è tanta, anche tra i poliziotti che hanno dato loro la caccia per giorni, quando la scia di spaccate si era fatta davvero fastidiosa. E tra cittadini e commercianti serpeggia il timore che l’incubo non sia finito. Intanto, c’è il concreto sospetto che qualcuno abbia già “imitato“ i due marocchini.

Dopo l’episodio del 1 dicembre al bar di via Doni, un altro locale è stato visitato dai predoni. Si tratta dell’"Italbar" di via Arrigo Boito, a Sesto Fiorentino, il cui titolare è un peruviano sessantenne. La Polizia è intervenuta intorno alle 3.30 dell’altra notte.

Con un tombino, presumibilmente, è stata infranta la vetrata del bar, poi il ladro o i ladri sono entrati e hanno portato via il fondo cassa e diversi Gratta e Vinci. Danno da quantificare. Sul posto anche la Scientifica per repertare eventuali ’segni’ del passaggio dei predatori e acquisire elementi utili alle indagini.

stefano brogioni

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