di Stefano Brogioni
Firenze
Sarà il tribunale a stabilire se Gest, la società che gestisce le linee tramviarie cittadine, ha alterato o meno i suoi bilanci, per “guadagnare“ sul contratto stipulato con Palazzo Vecchio.
Così ha deciso il giudice dell’udienza preliminare, Agneser Di Girolamo, che ha ordinato per il rinvio a giudizio dei vertici di Gest, l’amministratore delegato Jean Luc Laugaa e il presidente del consiglio d’amministrazione Francois Mazza.
Non è bastata una corposa memoria preparata dagli avvocati Antonio D’Avirro, Ciro Pellegrino ed Enrico Maria Mancuso. Non è bastata neanche la fidejussione che Gest ha presentato a suo tempo e che fu sufficiente, almeno, a scongiurare la richiesta di commissariamento richiesta dai magistrati.
La richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pubblici ministeri Luca Turco e Ornella Galeotti è stata recepita in toto. E il 10 dicembre prossimo, comincia il processo vero e proprio. Processo a cui parteciperà anche il Comune di Firenze, ammesso come parte civile nei confronti dei due imputati (non dell’Ente). "Sappiamo bene che il Comune è parte lesa in tutta questa vicenda, aspettiamo di poter leggere il provvedimento di rinvio a giudizio per poi commentarlo con più consapevolezza e nel dettaglio", ha commentato il sindaco di Firenze Dario Nardella.
Gest e i suoi vertici francesi sono accusati di falso in bilancio. Sotto la lente d’ingrandimento della procura sono finiti i bilanci dal 2017 al 2021, esercizi in cui la redditività effettiva sarebbe stata mascherata per far apparire risultati "ben inferiori" rispetto a quelli reali. L’occultamento, secondo le ipotesi accusatorie, sarebbe avvenuto destinando al fondo accantonamenti (destinato a "grandi revisioni del materiale rotabile e per infrastrutture") circa dieci milioni nel periodo temporale compreso tra il 2015 e il 2020. Troppi, secondo la procura, che in quella voce accantonamenti “vede“ sette milioni di redditi occultati.
Ma perché Gest avrebbe messo in piedi questa operazione? Secondo la procura, che ha analizzato il materiale acquisito nel corso delle perquisizioni alla sede di Scandicci della “Gestione ed Esercizio del Sisdell’ottobre 2021, lo avrebbe fatto per porsi in una condizione "di forza" rispetto a Palazzo Vecchio nelle contrattazioni dei profili economici del contratto di concessione, “filtrato“ dalla Tram Spa, altra società che concorrerebbe allo “squilibrio“ fra Gest e Comune. Tra Palazzo Vecchio e concessionario, sono perennemente in corso trattative per la revisione periodica dei prezzi al km: la minore redditività consentirebbe a Gest di ottenere condizioni più favorevoli.
"Vigileremo sugli sviluppi - dichiara il senatore FdI Paolo Marcheschi -. Riteniamo però a questo punto doveroso bloccare i progetti delle nuove linee di tramvia ancora in fase di sola progettazione fino all’accertamento dei fatti e delle responsabilità".