
Un progetto interreligioso fa della città. un laboratorio concreto di pace
Un progetto di fraternità, che consolida le relazioni tra le tre grandi religioni abramitiche e il ruolo di Firenze come città di pace, avrà il suo cuore nel complesso monumentale di Santa Croce e nel suo quartiere. L’iniziativa di collaborazione vede protagoniste, con l’Opera e la Comunità dei Francescani di Santa Croce, le comunità ebraica, islamica e cattolica fiorentine, il Comune di Firenze e il dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Firenze.
Il progetto è stato presentato dai suoi promotori ieri pomeriggio, nel cenacolo di Santa Croce, in occasione dell’apertura del Festival dei Cammini di Francesco, che quest’anno si svolge nel segno delle celebrazioni per gli 800 anni del Cantico delle Creature ponendo un accento particolare sul tema della fraternità tra gli uomini e i popoli.
"Firenze, attraverso questo progetto di fraternità, riafferma il suo ruolo storico di città della pace e del dialogo. Oggi c’è profonda necessità di gesti concreti che siano segno efficace di speranza. Per questo, tutti insieme, sentiamo forte l’impegno di farci costruttori di ponti culturali e spirituali. Lo spazio urbano della città - dove si aprono le porte della basilica francescana di Santa Croce, della sinagoga e della moschea - così potrà diventare sempre più luogo di accoglienza, di conoscenza reciproca e di incontro. Un segno autentico di speranza per tutte le persone di buona volontà, perché soltanto attraverso la pratica umile e coraggiosa della fraternità potremo superare le angosce del tempo presente", è quanto dichiarano insieme la sindaca di Firenze, Sara Funaro, la presidente dell’Opera di Santa Croce, Irene Sanesi, il rabbino capo di Firenze, Gadi Piperno, l’arcivescovo di Firenze, Gherardo Gambelli, l’imam di Firenze, Izzedin Elzir, fra’ Roberto Liggeri per la Comunità dei Frati francescani di Santa Croce e Irene Stolzi, direttrice del Dipartimento di scienze giuridiche dell’Università di Firenze.