La sorella minore sempre amata dai fiorentini

Emanuele Baldi

è stato un passato – neanche tanto remoto – in cui la domanda alla domenica sera, concluso il rito laico della preghiera viola alla radio o allo stadio, era quasi d’obbligo: "Ma la Rondine che ha fatto?". Erano gli anni della meglio gioventù della storica società del Torrino, anima e cuore dell’Oltrarno. Anni in cui i biancorossi – che Rondinella si chiamano dal 1946 perché, si dice, alle parteti del circolo dove il club nacque erano appese alcune rondini di carta, forse residuo di qualche festa di carnevale – arrivarono addirittura a sfiorare la serie B e si presero lo sfizio di battere per 2 a 1 il Bologna, lo squadrone che tremare il mondo fa, proprio al Dall’Ara. La sorellina della Fiorentina ha sempre fatto simpatia agli sportivi. Forse per quel nome libertino e sbarazzino, forse perché espressione di un rione verace e sincero e forse ancora perché, da queste parti, chiunque faccia la parte del Davide contro i vari Golia, piace d’istinto.

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