La sfida di Palazzo Vecchio "Firenze a misura di cittadino Zero alberghi e servizi più vicini"

La giunta vara i piani strutturale e operativo puntando sulla lotta alla rendita e al turistificio. Stop alla trasformazione degli appartamenti privati in strutture ricettive. Raffica di paletti

Zero nuovi alberghi in centro e lotta alla rendita, servizi per tutti a 15 minuti a piedi e 50 scelte per la città da costruire nei prossimi cinque anni. Ieri la giunta di Palazzo Vecchio ha approvato il nuovo Piano strutturale (Ps) e il Piano operativo comunale (Poc) e ha dato il via a un percorso che ora dovrà passare da commissioni e consiglio comunale per arrivare all’approvazione del nuovo strumento urbanistico alla fine del 2023. La filosofia dell’intervento, però, è tracciata.

"E’ un piano operativo coraggioso e innovativo – ha detto il sindaco Nardella – per costruire una Firenze dell’abitare con aiuti per famiglie e giovani coppie e incentivi per la creazione di alloggi per studenti con canoni calmierati e accessibili, con la riduzione di un uso della città tutto schiacciato sul turismo". Bloccata totalmente quindi – aggiunge il sindaco – la realizzazione di nuovi alberghi in area centrale" e un occhio particolare per "il principio della città a 15 minuti" cioè con servizi e giardini pubblici che possano essere raggiunti con una passeggiata di un quarto d’ora.

"L’altra grande scelta di questo Piano – ha aggiunto l’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re – , è quella ambientale: il tema dei cambiamenti climatici deve essere la nostra priorità. Per la prima volta il piano contiene la mappatura delle isole di calore e quindi gli interventi che saranno necessari per mitigare il clima".

Sono 186 le aree di trasformazione 135 schede pubbliche e 51 su aree private.

La Firenze del futuro stoppa nuovi alberghi, sia in centro storico che in zona A, la fascia ottocento-novecentesca che comprende anche i viali. "Zero alberghi", dicono quasi in coro il sindaco e Del Re. Il piano stabilisce "il blocco totale del cambio d’uso in turistico-ricettivo" nell’area "a prescindere dalla dimensione della superficie dell’immobile e dalla destinazione d’uso originaria".

Non solo il piano propone il blocco per le attività extra-ricettive (affitta camere, b&b) nell’area Unesco. Finora era stato attivato solo nel centro storico e per strutture sopra i 2mila metri quadri passate da residenziale ad alberghiero. D’ora in poi sarà totale nella zona A con l’assessore Del Re che a proposito delle nuove aperture di grandi alberghi (almeno tre) già previste in città precisa: "sono il frutto delle autorizzazioni date con il vecchio piano strutturale, con le regole del 2015. Noi stiamo stabilendo quelle per il futuro". Firenze – sottolinea Nardella – "è la prima città d’arte italiana a fare una scelta di questo tipo". Nell’area interessata dalla norma, quindi, saranno concessi solo interventi sugli alberghi già aperti, che potranno essere ampliati (ma solo fino a 2mila mq complessivi e "con una motivazione valida". E arriva una riduzione anche per gli student hotel che potranno accogliere i normali turisti al massimo per 60 giorni l’anno e solo nei mesi di luglio agosto

Ma ci sono nuove regole urbanistiche anche per tentare si tenere sotto controllo la proliferazione di appartamenti da sfruttare ad uso turistico sulla piattaforma airbnb. In mancanza dell’attesa legge nazionale sulla regolamentazione nelle città d’arte, Firenze sceglie la politica dei ’paletti’ urbanistici. Fra questi la norma sui bagni. Una volta entrato in vigore il piano, in tutta la città si potrà costruire un nuovo bagno ogni 30 metri quadrati di abitazione. In questo modo non sarà più possibile realizzare un bagno privato in ogni stanza (cioè lo schema tipico della locazione), ma in media uno ogni due, per un appartamento più adatto all’uso residenziale che a quello dello sfruttamento turistico intensivo.

Oltre a questo Palazzo Vecchio piazza altri due ostacoli: conferma il metraggio minimo di un alloggio in centro che non può essere inferiore ai 50 mq e, nella zona A, la cerchia otto-novecentesca che abbraccia i viali, applicherà coefficienti precisi formulati dall’università. L’Ateneo ha mappato la città inserendo i coefficienti medi di frazionamento (la superficie edilizia media a 50-55-60 metri) a seconda della nuova classificazione degli immobili per limitare il numero di frazionamenti. Un appartamento da 150 mq a ridosso del centro non potrà più essere frazionato in tre alloggi, ma, al massimo in due da 75.

Pa.Fi.

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