REDAZIONE FIRENZE

La scomparsa del latinista. Antonio La Penna

Il latinista Antonio La Penna, scomparso a Firenze, è stato un illustre professore di letteratura latina, premiato e apprezzato per il suo impegno civile e la sua dedizione all'insegnamento. La sua perdita lascia un vuoto nella comunità accademica internazionale.

E’ morto nella sua casa a Firenze Antonio La Penna (nella foto), tra i più illustri latinisti, professore ordinario di letteratura latina dal 1956 al 2000 di Unifi che esprime il cordoglio per la sua scomparsa. Nato nel 1925 a Bisaccia, in provincia di Avellino, La Penna fu allievo di Giorgio Pasquali divenendo poi maestro di generazioni di studenti, che da lui, ricorda l’Ateneo fiorentino, hanno appreso "non solo nozioni ma più in generale l’amore per la cultura e per il lavoro svolto con serietà e dedizione, e che in lui hanno visto un paradigma insigne di impegno civile".

Insignito del premio Feltrinelli per la storia e critica della letteratura (1087), accademico dei Lincei (2022), è stato autore di edizioni critiche fondamentali (le favole di Babrio, curata con M.J. Luzzatto, l’Ibis di Ovidio), saggi epocali su poeti e prosatori latini (Sallustio, Virgilio, Orazio, Tibullo, Properzio, Ovidio, Fedro, e innumerevoli altri autori), nonché studi dottissimi sulla fortuna dell’Antico e sulla storia della filologia, e acute e spesso profetiche riflessioni sulla scuola e sull’università. "Con La Penna - le parole della rettrice di Unifi Alessandra Petrucci - l’Italia perde uno dei suoi intellettuali più prestigiosi e raffinati, e la comunità internazionale degli studiosi del mondo antico uno dei suoi esponenti più illustri". E ricorda il latinista anche, la Scuola Normale di Pisa dove si era formato tra il 1941 e il 1945. Dopo una prima esperienza di insegnamento liceale, aveva ricoperto la cattedra di letteratura latina a Pisa e poi a Firenze, tenendo contemporaneamente l’incarico di insegnamento di filologia latina alla Normale di Pisa tra il 1963 e il 1993, docenza che ha segnato un’epoca alla Scuola e contribuito alla formazione di generazioni di allievi".