La rabbia, l’orgoglio e la dignità

Gigi

Paoli

E dignità è, a mio giudizio, una delle tre parole chiave che danno un senso profondo alla giornata di ieri, in cui gli operai della Gkn hanno urlato per le strade di Firenze la loro disperazione. C’era dignità nei volti e nelle parole di donne e uomini che cercano una via di fuga a un destino che sembra già scritto. Urlano e sorridono, anche. Alzano pugni al cielo, non solo per mostrare forza, ma anche per cercare un appiglio, per non perdere la presa con quella dignità che il lavoro assicura. Perché là sta l’origine delle libertà e dei diritti dell’uomo: nella dignità, nella protezione di valori non negoziabili, quelli che invece la Gkn vorrebbe cancellare. La dignità, dunque. Ma anche la rabbia, inevitabile, e l’orgoglio di metterci la faccia, urlando contro il cielo. La rabbia e l’orgoglio – le altre due parole chiave – vi ricordano qualcosa? Certo, Oriana Fallaci. Anche lei gridò di rabbia e d’orgoglio, ma la sua Firenze l’ha dimenticata per troppo tempo e solo oggi, a 15 anni dalla sua scomparsa, se ne riesce a parlare senza affondare le unghie nel settarismo e nella partigianeria. Speriamo che, almeno stavolta, Firenze sappia rispondere in tempo al richiamo di rabbia e di orgoglio. E dignità.

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