Firenze, la protesta dei ristoratori: prima multa. Locale aperto con 30 persone a cena

I carabinieri fanno 400 euro di multa al titolare di un ristorante in via Baracca. "Stiamo facendo queste aperture per dare un messaggio al popolo, di rialzarsi: è l'ora di svegliarsi, tutti, e vedo che lo stanno facendo"

Momi El Hawi, titolare del ristorante "da Tito" (New Press Photo)

Momi El Hawi, titolare del ristorante "da Tito" (New Press Photo)

Firenze, 15 gennaio 2021 - «Siamo un centinaio a Firenze, mentre in Toscana siamo circa un migliaio, e in Italia non si contano, siamo decine di migliaia». Lo ha detto Momi El Hawi, ristoratore fra i leader della protesta #Ioapro1501, che stasera ha aperto per cena i suoi tre ristoranti di Firenze, e nel ristorante Tito di via Baracca ha ricevuto la visita dei carabinieri che gli hanno elevato una multa da 400 euro, la nona negli ultimi due mesi. «Va bene così, loro devono eseguire il loro lavoro come anch'io voglio fare il mio», ha spiegato ai cronisti El Hawi, spiegando che «non siamo negazionisti, stiamo facendo queste aperture per dare un messaggio al popolo, di rialzarsi: è l'ora di svegliarsi, tutti, e vedo che lo stanno facendo». Nel locale, aperto con il 30% dei posti disponibili, stanno cenando circa 30 persone, in tavoli distanziati.

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