La nuova giunta ’entra’ in Consiglio "Puntiamo su ambiente e transizione"

Le new entry Giuliani e Giorgio si presentano a Palazzo Vecchio dopo il rimpasto di pochi giorni fa. Il sindaco: "Accorpati turismo e cultura per affrontare le grandi sfide che ci aspettano dopo il Covid"

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E’ un caldissimo pomeriggio di inizio luglio ma per il Consiglio comunale è stata la seduta dei cambiamenti: fuori Alessandro Martini, dentro Maria Federica Giuliani e Andrea Giorgio, entrambi all’interno della nuova giunta di Dario Nardella.

Un rimpasto che, come tutti i rimpasti, ha provocato qualche delusione, festeggiamenti in altre persone e un "niente di fatto" per coloro che speravano in un salto di qualità.

Il sindaco si è presentato in aula per notificare i cambiamenti e ha cercato di spiegare le ragioni che hanno portato ad affidare deleghe come organizzazione e personale, patrimonio non abitativo a Giuliani (tutte deleghe che erano di Martini) e a dare ambiente e transizione ecologica a Giorgio.

"Ho ritenuto importante per il lavoro della mia giunta – ha detto Nardella - avere una persona completamente dedicata all’ambiente e della transizione ecologica: da questo punto di vista esprimo cordoglio e vicinanza ai parenti della strage della Marmolada".

Naturale parlare, seppur indirettamente, anche di Cecilia Del Re che ha perso le deleghe di turismo e ambiente, passate ad Alessia Bettini nel primo caso (insieme alla cultura) e Giorgio (secondo caso): "Secondo me – ha spiegato il sindaco - era utile accorpare cultura e turismo per far fronte con sempre più efficacia alle sfide che dopo il periodo del Covid abbiamo di fronte".

Il sindaco, in un colpo solo, ha soddisfatto tutte le galassie del Pd che è sì partito dall’immagine coesa ma all’interno ha un numero di correnti pari al numero totale di puntate di Beautiful.

In molti ieri hanno poi fissato Cecilia Del Re alla ricerca di un gesto, uno sguardo, un segnale di disapprovazione o approvazione. E invece è rimasta imperturbabile. Giacca verde (colore che le piace, no polemiche please sull’accostamento verde-ambiente), diversi dialoghi con il compagno di scranno (e assessore allo sport Cosimo Guccione), concentrazione.

E una discreta calma: dopo tutto se è arrivata fin lì, significa che la qualità c’è, basterà proseguire il percorso.

Altre annotazioni del caldissimo pomeriggio in aula: sia Giuliani che Giorgio hanno detto di "essere onorati di far parte della giunta" e la parola chiave è stata "entusiasmo", il re degli emendamenti di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi ha provato in tutti i modi a stuzzicare il sindaco. "Firenze non è prerogativa del Pd e di Enrico Letta", ha tuonato.

Nella comunicazione Nardella ha detto di voler puntare sui Quartieri (si è tenuto la delega, nel dibattito i 5 Stelle hanno chiesto le dimissioni del presidente del Q1 Maurizio Sguanci) anche ringraziato Martini che in teoria è destinato ad un ruolo nel progetto della Grande Firenze nella Città metropolitana: in teoria perché in pratica non ha ancora accettato. E c’è chi dice che la delusione sia tanta. Aldilà delle polemiche stavolta l’aula è stata un po’ più frizzante (anche per la presenza del sindaco, va detto) e la sensazione è che la giunta abbia discreti margini di miglioramento, anche per i componenti che già ne facevano parte prima di ieri. Certo, si dovrà navigare a vista e il mare potrebbe essere agitato, viste le scadenze politiche.

Niccolò Gramigni

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