La gentilezza ha un alfabeto tutto suo

Gaia

Simonetti *

Ci sono parole che fanno bene. Sono belle. Crescono ogni giorno, diventano lettere e si posizionano sul foglio, prendendo vita anche con i colori con cui le scrivono i bambini. Ad oggi, sono ventimila e stanno per arrivare a Firenze.

Sono quelle mandate dai bambini per i grandi e le hanno consegnate, nei pomeriggi, nelle scuole del capoluogo toscano durante la nostra pratica di gentilezza.

Questo mondo si chiama alfabeto della gentilezza: un’idea semplice che a piccoli passi ha raggiunto tante città italiane, oltrepassando anche i confini nazionali.

Ad ogni lettera si associa una parola che sa di gentilezza e che la alimenta. Si scrive in tutte le lingue del mondo.

L’ alfabeto della gentilezza sarà protagonista dei Giochi Nazionali della gentilezza, promossi dall’Associazione Cor et Amor, guidata da Luca Nardi, hanno il patrocinio del Comune di Firenze e della Città Metropolitana.

Prenderanno il via in tutta Italia da domani, 22 settembre, fino al 2 ottobre. È una tappa di un percorso che vede impegnati ogni giorno gli oltre 1700 costruttori di gentilezza ( per aderire basta andare sul sito www.costruiamogentilezza.org).

Lo scorso anno diecimila bambini e cinquemila nonni si “sfidarono” nei Giochi della Gentilezza.

"Per essere gentili ci vuole coraggio. Ed io voglio esserlo": ci ha scritto un bambino, accompagnando il suo alfabeto della gentilezza.

Ripartiamo dai bambini e dalla loro semplicità nel mettere con semplicità la gentilezza nella vita come una goccia, che unita ad altre, può contribuire a costruire un mondo più gentile.

* Ambasciatrice alla gentilezza e ideatrice dell’alfabeto della gentilezza

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