OLGA MUGNAINI
Cronaca

La forza dell’amore di Andrea Roggi ’Abbracci’ nel complesso di San Lorenzo

Le sculture monumentali in bronzo stabiliscono una connessione con la storia e lo spazio del luogo

Andrea Roggi torna a esporre a Firenze con ’Humanitas. La Forza dell’Amore’

Andrea Roggi torna a esporre a Firenze con ’Humanitas. La Forza dell’Amore’

Il suo ’Albero della pace’ in via dei Georgofili testimonia il desiderio di rinascita; e allo stesso tempo resta un monito a non dimenticare la strage agli Uffizi del 27 maggio 1993, con le sue cinque vittime. L’artista toscano Andrea Roggi torna a Firenze con una nuova mostra che da sabato prossimo e fino all’8 agosto sarà ospitata nel complesso della basilica di San Lorenzo, con il patrocinio del Comune di Firenze.

Le sue sculture monumentali in bronzo, riunite sotto il titolo ’Humanitas – La Forza dell’Amore’, stabiliscono una connessione con la storia e lo spazio del luogo. La mostra, a cura della storica dell’arte Laura Speranza, racconta, attraverso nove opere, la lunga carriera dell’artista toscano, a partire dalla prima statua bronzea antropomorfa, ’Atman’, realizzata da Roggi negli anni Ottanta, poco più che ventenne, eseguita secondo la tecnica della fusione a cera persa, collocata nel chiostro piccolo della basilica, fino all’ultimissima ’Energia della Conoscenza’, pensata proprio per questa esposizione. Le sculture più recenti uniscono alla fusione tradizionale la microfusione e la fusione dinamica, creando una varietà di effetti materici che sono il segno di un’evoluzione costante nella ricerca artistica. Quattro grandi bronzi avranno come sfondo la facciata non finita della basilica progettata da Brunelleschi e la sua fiancata laterale, entrambe in calda pietra arenaria. Le sculture, esposte in numerose città europee ed extraeuropee, sono inconfondibili grazie a una sigla stilistica molto originale e a una grande forza espressiva. Le sue figure, rappresentate in abbracci in una sintesi di forza e tenerezza, come in ’Per sempre Tu’ o in ’Un Amore senza Tempo’, assumono l’aspetto di tronchi d’albero e le loro braccia, rivolte verso il cielo, si trasformano in fronde diolivo, le cui foglie dorate sembrano sprigionare energia vitale.

Le radici sono spesso iscritte nel globo terrestre, segno di un legame profondo e imprescindibile con la natura. Sono rappresentazioni dell’“Albero della Vita“, un tema da sempre caro a Roggi, emanazioni dell’energia vitale, connubio di materia e spirito. La tecnica di fusione dinamica, inventata e brevettata dallo stesso Roggi, permette a queste opere di sfidare le leggi della fisica, sospendendo la materia in equilibri incredibili che creano una relazione unica con gli ambienti in cui si collocano.

Olga Mugnaini