La campagna anti violenza Gli uomini con il bollino nero per i reati da codice rosso

Polizia e penitenziaria si attivano per monitorare i soggetti a rischio sin dalla scarcerazione "In questo modo anticipiamo la soglia di attenzione per chi potrebbe tornare a far male"

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di Rossella Conte

FIRENZE

Polizia di Stato e polizia penitenziaria insieme per la prevenzione della violenza di genere sul territorio fiorentino. E’ l’obiettivo di un protocollo d’intesa in materia di "codice rosso e misure di prevenzione" siglato dal questore Maurizio Auriemma con la direzione di Sollicciano e Gozzini. Scopo principale dell’iniziativa - incentivata in tutta Italia dalla Direzione centrale anticrimine - è quello di anticipare la soglia di prevenzione di quei reati identificati oramai dall’opinione pubblica con il nome di "violenza di genere" come la violenza sessuale, i maltrattamenti in famiglia e gli atti persecutori, ai quali si aggiungono naturalmente anche i delitti a sfondo sessuale contro i minori. A Firenze nel 2021 la Divisione anticrimine della Questura ha trattato 94 istanze di ammonimento con l’emissione di sette provvedimenti, sei per atti persecutori e uno per violenza domestica di cui tre d’urgenza. Sono sei, invece, gli ammonimenti per atti persecutori emersi nei primi sei mesi del 2022 e 27 le istanze trattate nello stesso periodo di riferimento. Negli altri casi o mancavano i presupposti per procedere o a seguito dell’istanza del Questore i destinatari sono stati dissuasi dal compiere ulteriori azioni quali per esempio lesioni o percosse, solo per fare un esempio. "La maggior parte di questo tipo di violenze sono domestiche e i responsabili sono principalmente uomini. I numeri sono in diminuzione rispetto al 2019, e quindi all’anno pre-pandemia, ma i risultati non sono soddisfacenti. Bisogna azzerare del tutto questi episodi" sottolinea il questore Auriemma.

Che aggiunge: "Il numero di persone che denunciano è aumentato, bisogna andare avanti in questa direzione". Grazie al protocollo d’intesa, si cercherà di anticipare i tempi individuando, prima che un fatto accada, le persone che potenzialmente potrebbero commetterlo, ovvero quelle considerate socialmente pericolose sulla base di elementi di fatto e nei cui confronti il questore può intervenire, in alcuni casi con l’autorità giudiziaria, con incisive misure di prevenzione. L’intesa prevede che le direzioni dei carceri lavoreranno in sinergia con l’anticrimine della questura, attraverso uno scambio di informazioni relative alle scarcerazioni dei detenuti che, ritenuti colpevoli dei cosiddetti reati da Codice rosso, torneranno liberi (per qualsiasi motivo) nel capoluogo toscano. La polizia potrà in questo modo anticipare, laddove si renda necessario, i provvedimenti anti violenza di genere con ogni mezzo a sua disposizione, ricordando tuttavia che resta sempre fondamentale la fiducia nelle forze di polizia alle quali le eventuali vittime sono sempre invitate a rivolgersi.

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