La caccia ai minorenni Altro 15enne rapinato da un branco di cinque in piazza Dalmazia

In pochi giorni polizia e carabinieri hanno ricevuto non meno di una decina di denunce e di segnalazioni. L’importanza del ruolo della scuola, il pericolo dell’abbandono delle lezioni, un fallimento

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Un altro ragazzo non ancora 15enne rapinato da una pattuglia di coetanei o poco più grandi, stavolta in piazza Dalmazia. Stava andando alla fermata dei bus. Inuna manciata di giorni tra episodi denunciati – e sconosciuti – è accaduto una decina di volte. Cosa dobbiamo dire ai nostri figli e nipoti minorenni per fronteggiare questo problema quotidiano che si presenta loro non appena escono di casa?

Possibilmente di non trovarsi o restare mai da soli. Non un grido d’allarme contro l’uso e l’abuso dei cellulari, dunque. Né l’invito a fare amicizia, socializzare, a integrarsi, a fraternizzare. Per quanto significativi siano l’uno e l’altro, il grido d’allarme e l’invito, qui l’interrogativo è preventivo: è rivolto cioè soprattutto a far si che i ragazzi (perbene) prestino la massima attenzione in ogni dove; per le strade, alle fermate dei bus e della tramvia, in stazione, dentro e fuori, all’uscita di scuola e sulla via del ritorno alle loro abitazioni; attenzione a quei gruppetti di altri minori o neo maggiorenni che ciondolano o bivaccano per la strada, si fanno bulli con la forza del gruppo. Che prevaricano e – vigliacchetti – derubano, rapinano altri ragazzi, li sottopongono a piccole (grandi in proiezione) estorsioni o ad angherie.

Il quindicenne abita a Vaglia, in Mugello. Domenica è andato in caserma insieme al padre e ai Carabinieri ha raccontato l’episodio di cui è stato vittima mercoledì scorso, a Firenze, in Piazza Dalmazia, terminate le lezioni all’Istituto superiore.

Nel corso del colloquio coi militari – si legge in una nota dell’arma – "il giovane ha riferito che, mentre attendeva da solo il bus che lo avrebbe riaccompagnato a casa, è stato raggiunto da cinque giovani, descritti anche loro come minori, forse magrebini". Il ragazzo deva aver capito ubito la mala parata. Il gruppetto lo ha ’puntato’, messo in mezzo e intorno a lui è cominciato il rodeo dei prepotenti. Lo hanno strattonato a più riprese per farsi consegnare i soldi: pochi spiccioli.

Non è mancata la firma di questi gruppetti, di alcuni almeno: la perquisizione della vittima. I cinque gli hanno controllato zaino e giubotto e si sono poi allontanati con i pochi spiccioli recuperati. Naturalmente non è importante l’entità della somma, quanto il gesto. Intollerabile. Gioventù bruciata: speriamo di no.

Lo studente si è ripreso dalla disavventura e ancora stordito e affannato, ha raggiunto la fermata dell’autobus, in modo da non trovarsi di nuovo isolato. Domenica ha presentato denuncia querela nei confronti degli autori del fatto.

Ha fornito alcune coordinate si spera utili alla loro identificazione e denuncia all’autorità giudiziaria competente in base alla loro età. Il ragazzo ha descritto bene questi cinque piccoli delinquenti che promettono: male. Partite le indagini. Possibile anche un confronto con denunce di episodi del tutto analoghi commessi in zona o poco distante da soggetti del tutto simili.

giovanni spano

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