L’altra faccia del turismo, il residence che a Firenze è rimasto sempre aperto

La titolare Crini “Abbiamo attivato un servizio in più: la spesa a domicilio. E sanifichiamo gli ambienti con la macchina all’ozono”

Teresa Crini

Teresa Crini

Firenze, 28 aprile 2020 - In un momento in cui la quasi totalità delle strutture ricettive a Firenze ha dovuto chiudere, causa emergenza Coronavirus, c'è chi non si è mai fermato. Si tratta del Residence Leopoldo, in via Fabbroni, che oltre al rispetto di tutte le misure di sicurezza contenute nel decreto governativo, ha pensato, ancor prima dell’inizio della fase 2, a d azioni mirate di sanificazione degli ambienti, per la massima tutela della salute di clienti e dipendenti.

“Nella nostra struttura – spiega la titolare Teresa Crini - abbiamo 25 appartamenti. Abbiamo continuato a lavorare ospitando professionisti rimasti qui in città per motivi di lavoro. Essendo fermo il turismo in questo momento, abbiamo un’utenza esclusivamente business, dalle lunghe permanenze. Pensando alle esigenze dei nostri ospiti, che passano molto tempo in videoconferenza, il servizio wi-fi con reti personalizzate per le varie  aziende, consente di svolgere tranquillamente in camera lo smart working. Abbiamo inoltre introdotto un servizio in più: la spesa a domicilio, recapitata direttamente in appartamento, di cui i nostri ospiti possono usufruire. L’ospite gestisce i pasti nel proprio alloggio, fornito di cucina con tutti gli elettrodomestici”. Particolare attenzione viene rivolta alla pulizia degli ambienti: “Questo aspetto è sempre stato importantissimo, è del resto il fiore all’occhiello di tutte le strutture alberghiere. In questo periodo, com’è naturale, si presta particolare attenzione a protocolli e procedure che il personale, munito da sempre di mascherine e guanti, rispetta in modo impeccabile. Essendo la nostra struttura rimasta sempre aperta, ancor prima che l’annunciata Fase 2 lo richiedesse, ci siamo già attivanti per assicurare la sanificazione degli ambienti. L’accurata fase di pulizia, che inizia quando l’ospite non è più in appartamento, è minuziosa e dura un’ora, a seconda degli ambienti.  Dopo di ciò inizia la fase di igienizzazione, con prodotti all’alcol al 70%. Tutte le superfici vengono ripassate minuziosamente con questi prodotti. Per tutti i tessuti e le superfici che non possono essere igienizzate con prodotti ad alcool, abbiamo introdotto una macchina all’ozono. La fase di sanificazione avviene a ‘coperte aperte’, in modo tale che l’ozono penetri in materassi e cuscini. Quest’operazione comporta dai venti ai trenta minuti in più, a seconda della dimensione della camera, che poi viene arieggiata. Il tutto dura all’incirca un’ora e mezzo. Il personale provvede poi a rifare il letto, con biancheria lavata a 90° da lavanderia certificata. Le altre misure riguardano tutti gli ambienti: abbiamo incrementato il servizio di pulizia nella reception, che peraltro è indipendente dagli appartamenti, dunque gli ospiti non devono passare da lì per accedere al loro domicilio.  Il portone tutte le mattine viene disinfettato, come l’ascensore più volte al giorno. Abbiamo gestito gli orari della reception in modo tale da assicurare il servizio e permettere al personale di venire scaglionato. Il personale è dotato di guanti, mascherine, osserva la distanza di sicurezza, abbiamo gel per le mani, e tentiamo di fare check-in online, nel senso che ci facciamo mandare i documenti prima, in modo che gli ospiti sostino il meno possibile nella reception. A marzo avevamo un 43% di occupazione, visto il momento possiamo ritenerci fortunati. Ad aprile abbiamo registrato un’occupazione del 30% e abbiamo arrivi prenotati per  maggio”.

 

 

 

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