L’addio della politica all’ex sindaco Giorgio Morales

Dario Nardella annuncia: "Gli sarà dedicata una strada". Il saluto del presidente Giani: "Un amico e un riferimento"

Migration

Succede che anche la politica abbia un anima e ieri ai funerali dell’ex sindaco Giorgio Morales in una Basilica di Santo Spirito, riempita fino ai limiti concessi dalle regole anti-contagio, si è visto bene. Ad accompagnare l’ex sindaco per il suo ultimo saluto, anche se ben distanziati fra le panche della basilica, c’erano moltissimi esponenti della politica fiorentina di quegli anni e non solo. In prima fila, accanto ai figli, Silvia e Nicola, e agli amati nipoti, Elena e Cosimo, c’erano il presidente della Regione Eugenio Giani, amico e allievo della stessa scuola socialista, c’era il sindaco Dario Nardella accompagnato dal Gonfalone della città di Firenze e con indosso la fascia tricolore. Appena defilato il senatore Riccardo Nencini, come Giani uno dei più vicini all’ex sindaco socialista. E poi il presidente della Fondazione Circolo Rosselli Valdo Spini, l’ex sindaco di Firenze Mario Primicerio, il ‘suo’ vicesindaco Giovanni Pallanti, l’ex assessore di Palazzo Vecchio Graziano Cioni che negli anni roventi della Prima Repubblica era uno dei più fieri avversari di Morales dai banchi del Pds, allora all’opposizione. Presenti anche il presidente del consiglio comunale Luca Milani e la vicepresidente Maria Federica Giuliani. "A Morales – ha detto Giuliani – la nostra gratitudine per averci trasmesso la passione politica, il rispetto delle istituzioni e della cosa pubblica attraverso le sue parole sempre misurate, la sua azione amministrativa integerrima".

"Da sindaco – ha detto Nardella – non posso che ricordare con commozione un altro sindaco: il rapporto tra un sindaco e la città è totalizzante, di simbiosi. Ti svegli col pensiero di Firenze nella testa, vai a dormire col pensiero di Firenze e credo che Morales abbia vissuto quegli anni da sindaco con questo spirito. Lo ha fatto nell’affrontare alcuni dei momenti più tragici di Firenze e dell’Italia, la bomba dei Georgofili, anche il grande scandalo di Tangentopoli che attraversò una intera generazione di politici. Morales, con la sua compostezza e tenacia, è riuscito a guidare la città per sei anni senza mai cedere, mantenendo una grandissima integrità morale e ideale". Commosso il ricordo di Eugenio Giani: "Mio figlio domenica mi ha chiesto cosa aveva fatto di importante Morales per la città e l’elenco dei tanti progetti a cui ha lavorato e dato impulso è lunghissimo: dalla Biblioteca dellOblate, alla tramvia, all’impegno per l’aeroporto, al Palazzo di Giustizia...".

Giorgio Morales, dopo la cremazione, riposerà al cimitero di Rifredi. Fra i tanti fiori ricevuti anche un mazzo ‘speciale’ quello arrivato dal Kuwait: perché in quegli anni difficili sul fronte del Golfo fu lui il sindaco che firmò il gemellaggio fra Firenze e Kuwait City.

Pa.Fi.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro