Jack Savoretti, quando la musica è un viaggio

Il cantautore italo-inglese sarà in concerto sabato sera al Verdi nell’ambito del suo tour europeo: tanti sound, nuovi e vintage

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di Giovanni Ballerini

"Lo scorso anno per colpa del Covid ho dovuto rimandare il tour. Ora che l’abbiamo ripreso stiamo trovando un pubblico incredibile e in Italia sarà tutto ancora più intenso. A partire dall’artista che aprirà i concerti, Svegliaginevra, una talentuosa nuova leva del pop".

Torna a esibirsi a Firenze Jack Savoretti, che sabato 10 salirà sul palco del Verdi nell’ambito del tour che sta portando il cantautore italo-inglese in tutta Europa per presentare ’Europiana’. Il nuovo album che, grazie a un sound vintage, ma allo stesso tempo moderno, strizza l’occhio alle sonorità italiane e francesi degli anni ‘60 e ‘70. Il disco, che ha debuttato al primo posto della classifica UK dei dischi più venduti, si arricchisce di un’edizione estesa dal titolo ’Europiana Encore’, con l’aggiunta di sei nuovi brani che spaziano tra le sonorità più diverse, tra cui ’Io che non vivo senza te’ di Pino Donaggio. Un lavoro che vuole far ballare, divertire e ricorda a un pubblico di tutte le età le spiagge dorate, il cielo limpido, la musica del piano bar e la magia di un sorriso e di un bicchiere di vino al tramonto. "Volevo fare un album che desse il senso del viaggio per questo mi sono lasciato ispirare dalla musica europea degli ultimi 60 anni, con le sue influenze americane, ma con la melodia, tipica della nostra tradizione. In futuro farò ancora di più, visto che sto cercando di imparare a scrivere brani in italiano. Mi piace l’idea di fare incontrare la canzone italiana con la musica inglese".

Savoretti, ha un rapporto speciale con Firenze?

"Ci venivo spesso da ragazzino. E’ sempre stata una meta gradita per me che andavo a scuola a Lugano, alla scuola americana che nei weekend offriva l’opportunità di viaggiare. Quando potevo scegliere tornavo a Firenze, in alberghetti, ostelli. E qui ho scoperto di saper cantare".

In che senso?

"Ero un tredicenne in gita scolastica e la sera, per le strade della vostra città intonai una canzone dal film ’Sister act 2’, che era appena uscito nelle sale e i miei compagni rimasero colpiti".

Stavolta che tipo di concerto ha organizzato?

"Un set che rappresenta a dovere l’album ’Europiana’, ma non mi dimentico dei vecchi pezzi e il live sarà un mix di brani del mio repertorio. Sarà uno spettacolo vario, molto teatrale, studiato apposta perché ci tiri tutti un po’ su. Al mio fianco la mia band, siamo in sei sul palco, per una full production di sound variegati".

Come in questo album, che è più solare del solito?

"Molto ottimista. L’ho realizzato pensando alle mie vacanze da ragazzo in cui guardavo un mondo che era molto diverso da quello che è oggi. Ho mischiato felicità a malinconia per i miei figli, per quelle generazioni che non sono riuscite ad avere ricordi in questi ultimi due anni".

Di cosa parlano le canzoni?

"Di un po’ di tutto, di discorsi universali, ma anche di romanticismo. La musica per me deve avere un suo lato romantico, creare atmosfere diverse dalla quotidianità".

’Europiana’ è un nuovo inizio?

"Assolutamente sì. Una ripartenza piena di positività, di allegria, di voglia di stare insieme".

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