Caos Autostrada A1, "per ogni ora in coda danno economico da 100 euro per i trasportatori"

“I problemi infrastrutturali toscani sono cronici,dalla Siena-Firenze alla Fi-Pi-Li. E' un danno per noi, ma anche per tutte le imprese del territorio”, lo afferma Michele Santoni, presidente di Cna Fita Toscana

Michele Santoni, presidente Fita Toscana

Michele Santoni, presidente Fita Toscana

Firenze, 9 luglio 2021 – Ore in coda, sotto il sole, con la merce sul cassone che non si sa quando potrà arrivare a destinazione. E se è deperibile va anche peggio. “Per noi trasportatori la situazione sulle strade e autostrade è drammatica. A livello toscano, poi, i problemi infrastrutturali non sono più un'emergenza, ma sono diventati cronici”. Michele Santoni è presidente di Cna Fita Toscana, associazione che rappresenta circa 3.500 imprese di trasporti della regione.

Dove sono le maggiori criticità sulle strade toscane? «Non si contano. Dalla Fi-Pi-Li, alla Siena-Firenze, la Due Mari, la Tirrenica. Una situazione difficilissima, anche perché non c'è possibilità di viabilità alternativa. Cantieri aperti ovunque. Per la Siena-Firenze si parla di viaggiare otto mesi a una sola corsia, i caselli di Impruneta saranno chiusi fino ad agosto, un nodo nevalgico come quello di Firenze è circondato da cantieri, sia che si vada verso Siena, Arezzo, Bologna o Livorno».

Quanto vi costa tutto questo? «Tantissimo. Il danno lo paghiamo noi trasportatori ed è salato. Tra personale, mezzo, chilometri aggiuntivi, ogni ora passata in coda costa 80-100 euro a camion. Se su nove ore di guida ne perdo due per i cantieri, ho perso quasi il 25 per cento della giornata di lavoro. Sono numeri da capogiro».

Costi che ricadono sul prezzo dei prodotti che trasportate? «Se si tratta di un problema di un giorno, si può sopportare. Il problema nasce quando accade ogni volta. Come sulla Fi-Pi-Li. Andata e ritorno, quotidianamente, si accumula una media di due ore di ritardo. Lo stesso nel nodo Barberino-Calenzano e a Firenze Sud. E' una situazione che sta mettendo a dura prova le realtà produttive toscane. In prima battuta i costi ricadono sulle nostre spalle, ma a lungo andare aumentano i costi dei trasporti e questo rende meno produttive non solo le nostre aziende, ma tutte le aziende toscane. Ed è un danno anche per il turismo, perché non solo le merci, ma nemmeno le persone riescono a circolare sulle infrastrutture».

Come evitare tutto questo? «Programmando i lavori, informando per tempo i cittadini, facendo i lavori eventualmente di notte, come si fa già in Autostrade. E' necessario poi fare interventi che durino nel tempo. Non è possibile, per esempio, che da anni sulla Siena-Firenze ci siano lavori che per la stragrande maggioranza sono di manutenzione ordinaria. Non parliamo poi della Fi-Pi-Li. Mi preoccupa moltissimo, anche per la visione che ne ha la politica, che intende introdurre pedaggio e divieto di circolazione ai camion. Ci opporremo in tutti i modi. Non siamo noi la causa di tutti i danni, non è giusto colpire solo i trasportatori».

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