Incendio di Sesto, Nardella: "Non c'è accoglienza senza legalità"

Il sindaco è intervenuto sul caso del gruppo di somali che, dopo l'incendio nel capannone dove vivevano abusivamente, hanno rifiutato le proposte di accoglienza alternativa

Il sindaco Nardella a Lady Radio

Il sindaco Nardella a Lady Radio

Firenze, 18 gennaio 2017 - «Se i gesuiti ritengono di poter ospitare gli occupanti nelle condizioni adeguate e nel rispetto della legge, noi facciamo un passo indietro. Ma sia chiaro: dietro questi fenomeni, che sono delicati e preoccupanti, non ci può e non ci deve essere strumentalizzazione politica. Fare politica con i disgraziati è una cosa ignominiosa. E non c'è solidarietà e accoglienza senza legalità. Su questo punto non si media, non si negozia».

Lo ha detto stamani, parlando a Lady Radio, il sindaco di Firenze Dario Nardella. Nardella interveniva sul caso del gruppo di somali che, dopo che il capannone in cui vivevano abusivamente a Sesto Fiorentino è andato a fuoco (uccidendo uno di loro, Ali Muse), hanno rifiutato le proposte di accoglienza alternativa prospettate loro occupando ieri uno stabile di proprietà dei gesuiti vicino a piazza della Libertà a Firenze (Leggi l'articolo).

«Se ammettiamo che vi possano essere forme di solidarietà al di fuori delle regole, noi finiamo per penalizzare chi davvero ha bisogno di qualcosa. E la risposta di pretendere sistemazioni insieme tutti e 90 non è accettabile: non si può pretendere che un'intera comunità sia sistemata secondo le sue esigenze; questo non è sostenibile», ha detto il sindaco.

«Non resto indietro sui temi dell'accoglienza e dell'integrazione: qua a Firenze non si sono mai verificate scene tipo Gorino contro i migranti, non ci sono state barricate, nemmeno in questa vicenda. In due anni abbiamo dato, senza tensioni o confusione, asilo a 1.500 richiedenti; su tutta la provincia ne abbiamo 3.000 e 40 Comuni su 42 fanno il loro dovere sull'accoglienza. Il modello di Firenze è stato recuperato come modello di governo» ha concluso il sindaco.

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