Incendio di Firenze, terribile conta dei danni. "Ci vorranno mesi per ripartire"

Il rogo che ha gravemente danneggiato il centro commerciale di Ponte a Greve: ripartire non sarà semplice

Un vigile del fuoco dentro la struttura (New Press Photo)

Un vigile del fuoco dentro la struttura (New Press Photo)

Firenze, 5 giugno 2021 - Le fiamme sono spente, e la devastazione del centro commerciale di Ponte a Greve è apparsa in tutta la sua drammatica realtà. I vigili del fuoco hanno passato la notte a spegnere l’incendio scoppiato mentre una ditta incaricata della manutenzione stava sostituendo la guaina di catrame sul tetto.

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E’ stata una battaglia dura, ieri mattina verso le nove uscivano ancora fumi dall’area delle fiamme. I danni sono enormi, ci vorranno milioni di euro per rimettere tutto in sesto: il supermercato Unicoop è praticamente distrutto. Le travi sono implose sugli scaffali, ovunque c’è devastazione.

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Gravemente danneggiati anche i negozi della galleria commerciale, l’ufficio postale, lo spazio di Mediaworld. Ci vorranno mesi e risorse per ricominciare.

Ieri mattina la presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, Daniela Mori ha effettuato un primo sopralluogo all’esterno; successivamente è stata convocata un’assemblea con i lavoratori e le parti sindacali. "I lavoratori saranno tutti ricollocati – ha detto Claudio Vanni di Unicoop Firenze – nei punti vendita di zona per non far mancare il supporto a soci e clienti. Stiamo predisponendo servizi aggiuntivi per soci e clienti, navette di collegamento e aperture domenicali dei negozi più piccoli e vicini (Scandicci via Aleardi e viale Talenti all’Isolotto aperti dalle 8 alle 13 dal 6 giugno). Stiamo vagliando anche l’ipotesi di un possibile rimborso del biglietto della tramvia. Ma in questo giorno voglio ringraziare i dipendenti per aver portato a termine un’evacuazione magistrale della struttura. Questo nonostante in diversi chiedessero di pagare la spesa e uscire con le buste. È grazie alla loro competenza ed al loro impegno che l’incendio ha danneggiato soltanto oggetti e strutture e non ci sono stati danni a persone".

Con l’inchiesta della procura l’immobile è sotto sequestro, fino a quando non sarà liberato non sarà possibile fare una stima dei danni, provare a ipotizzare un percorso per ricominciare. Una disdetta anche per gli operatori dei negozi, che stavano provando a ripartire dopo le difficoltà legate alla pandemia.

«Non appena potremo entrare nell’immobile coi tecnici – ha detto ancora Vanni – ci metteremo pancia a terra a lavorare. Abbiamo ricevuto chiamate di soci che volevano addirittura avviare raccolte fondi per rifare il negozio, e la solidarietà dei vigili del fuoco arrivati a spegnere le fiamme. Una mobilitazione che non ci lascia certo insensibili".

Smaltito il colpo, ci sarà davvero da rimboccarsi le maniche. Le fiamme ma soprattutto il calore sprigionato nell’incendio hanno piegato le strutture, fuso gli scaffali. Il tetto è stato aperto, una buona parte delle travi prefabbricate è stata sbriciolata nella combustione. Da quell’inferno si potrà ripartire ma c’è da capire tutto: quali saranno i costi, che tipo di intervento sarà necessario portare a termine e soprattutto quanto tempo ci vorrà.  

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