Inattivi e precari: beffa navigator

Assunti in 38, inutili col telelavoro E a breve scade pure il contratto

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Firenze, 14 luglio 2020 - Precari, laureati, guadagnano circa 1.800 euro netti al mese, da marzo lavorano in smart working, quasi nessuno li ha visti e il prossimo aprile i loro contratti scadranno. Questo l’identikit dei navigator, 38, sui 40 inizialmente previsti dal concorso, che sono dislocati tra i centri per l’impiego della provincia di Firenze. Sono ormai diventate creature mitologiche. Abbiamo provato a contattarne qualcuno sui social, ma nessuno ci ha risposto. Dipendenti di Anpal, l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, una volta vinto il concorso hanno seguito, lo scorso agosto, un periodo di formazione, poi un altro, direttamente nei centri per l’impiego. A ognuno è stato assegnato un gruppo di percettori del reddito di cittadinanza.

In provincia di Firenze sono oltre 14.400 i beneficiari della misura di sostegno al reddito. Di questi, ne sono stati individuati 3.383, presi in carico dai navigator. Una goccia nel mare, tenendo conto dei circa 30mila disoccupati che si contano nell’area metropolitana fiorentina, una cifra che, con la fine del blocco dei licenziamenti, è destinata a salire. Ma non sono nemmeno pochi, se si considera che ogni navigator si deve occupare in media di 89 beneficiari del reddito di cittadinanza. Il sistema che avrebbe dovuto rivoluzionare i centri per l’impiego, però, non sembra funzionare. Non per i navigator, ma per la stretta decisa con l’arrivo del covid. Che non solo ha messo a casa, a lavorare da remoto, anche queste nuove figure, ma che ha tolto ai beneficiari del reddito di cittadinanza l’obbligo di presentarsi ai colloqui e di accettare le offerte di lavoro proposte. Così, anche con tutto l’impegno del mondo, i laureati precari si sono ritrovati, con tablet e cellulare messo a disposizione da Anpal, a fare improbabili colloqui con persone che non avevano pc o che non riuscivano a installare i software per le videochiamate o che non collaboravano, visto che era stato sospeso l’obbligo di stipulare il patto del lavoro. Una situazione che dovrebbe tornare alla normalità a fine luglio, Dpcm permettendo.

Nel frattempo, mentre sono rientrati in ufficio l’80% dei dipendenti dei centri per l’impiego, che lavorano su turni per rispettare le norme sul distanziamento, ancora non si sa quando torneranno i navigator. La Regione ha già fornito ad Anpal le indicazioni, secondo cui, tenendo conto degli spazi disponibili, potranno tornare a lavoro in presenza 90 dei 150 navigator che operano in Toscana. Il tempo però stringe: ad aprile i loro contratti scadranno e ancora non è chiaro se il governo vorrà continuare a puntare su queste figure. Intanto, monta la protesta dei navigator idonei, che hanno superato il concorso e sono in graduatoria, ma non vengono chiamati, anche se non tutti i posti messi a concorso sono stati coperti. A Firenze, per esempio, inizialmente sarebbero dovuti arrivare 40 navigator: ne mancano ancora 2. Gli idonei hanno costituito un gruppo su Fb e inondano Anpal di email. A tenere bloccata la graduatoria, risponde l’Agenzia, sono questioni amministrative. La burocrazia, insomma. "I navigator sono un utile apporto – commenta l’assessore regionale a istruzione, formazione e lavoro, Cristina Grieco – ma fondare il servizio per il lavoro sul precariato non mi sembra una soluzione. Il mercato del lavoro non è semplice, ora meno che mai. A settembre ci troveremo di fronte a un grande sforzo da fare, perché ci saranno tanti disoccupati da prendere in carico e rimettere nel circuito lavorativo. Servono orientatori e valutatori competenti e sarà con i concorsi, che stiamo facendo e che prevedono, da settembre, ingressi a tempo indeterminato, che rafforzeremo i centri per l’impiego".

 

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