Imprese e lavoratori, un patto per ripartire

Appello alla Regione per superare il problema della carenza di personale: "Contratti adeguati, formazione e meno tasse agli imprenditori"

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di Rossella Conte

Uscire dalle barricate ideologiche che contrappongono imprenditori e lavoratori, infarcite di luoghi comuni che vogliono gli uni "sfruttatori" e gli altri "sfruttati" o "fannulloni", per trovare nuove forme di collaborazione e far coincidere domanda e offerta di lavoro.

È l’invito lanciato alla Regione, con il placet del sindaco Dario Nardella e del presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, al convegno su lavoro e formazione organizzato da Confcommercio Toscana, che ha radunato istituzioni, imprenditori del terziario e sindacati all’ex Granaio dell’Abbondanza.

"Perché – come ha spiegato il direttore regionale Franco Marinoni introducendo i lavori – se da un lato crescono le fila dei disoccupati, o peggio di chi un lavoro non lo cerca più, dall’altro le imprese rallentano i progetti di sviluppo perché non trovano personale". Sullo sfondo, un’economia toscana sempre più terziarizzata come ha evidenziato l’indagine commissionata da Confcommercio Toscana a Format Research, illustrata dal presidente dell’istituto di ricerca Pierluigi Ascani.

Al netto delle imprese agricole, in Toscana appartengono al terziario il 60% degli occupati e il 66% delle imprese (oltre 212mila). Imprese che hanno ripreso ad assumere. Un dato che aumenta nei settori ristorazione, ricezione turistica e servizi alla persona. Due imprese su tre dichiarano però di aver incontrato serie difficoltà nel reperire le persone giuste. I motivi? Pochi candidati con le competenze cercate, o pochi interessati alle mansioni. E le difficoltà hanno un impatto diretto sul livello di competitività delle imprese per il 70% degli operatori intervistate. Che, tra le attitudini più ricercate nei candidati, mettono lo spirito di adattamento e la flessibilità (competenze fondamentali per più di 9 imprenditori su 10), seguite dalla capacità di lavorare in gruppo e di trovare soluzioni ai problemi.

"Per far fronte alla carenza di personale serve una strategia chiara di lungo periodo - aggiunge Nardella - che deve puntare su tre aspetti: lavorare sulle competenze dei giovani; agire sui salari che sono bassi e vanno aumentati perché siano più competitivi; inoltre le tasse sul lavoro sono troppo alte e vanno diminuite perché per un’impresa assumere dei dipendenti è un costo molto elevato". Il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano ha ribadito le difficoltà in cui versano le imprese dopo il periodo pandemico e la necessità di trovare nuove forme contrattualistiche a mutua garanzia di lavoratori e datori di lavoro. "Sono cambiati gli stili di vita e di consumo, siamo chiamati a rispondere a nuove richieste, ma dobbiamo avere strumenti adeguati per farlo, come nuovi contratti più flessibili, che non vuol dire meno rispettosi dei lavoratori". Chiude l’assessore al lavoro della Regione Alessandra Nardini: "La formazione è centrale, e gli investimenti in formazione e politiche attive del lavoro sono essenziali per la ripartenza. Su questo ci stiamo concentrando".

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