Il volto più bello del volontariato Arriva il calendario de "La Nazione"

Domani in regalo con il quotidiano. Protagoniste le associazioni del territorio che si dedicano agli altri

"Una splendida iniziativa, che conferma l’importanza del Terzo settore in Toscana e che fa onore a un giornale storico come La Nazione". Commenta così Luigi Paccosi, presidente del Cesvot (Centro di servizio per il volontariato), l’idea del nostro giornale di dedicare al mondo del volontariato il calendario 2023, distribuito in allegato al quotidiano domani, 24 dicembre. Un calendario per ciascuna delle edizioni locali del nostro giornale: ogni mese le foto dei volontari a riprova di un profondo radicamento che da 163 anni vede La Nazione raccontare, ogni giorno, fatti e protagonisti delle città della Toscana, dell’Umbria e della provincia de La Spezia.

I numeri: qual è il quadro?

"In Toscana ci sono oltre 11mila associazioni: solo a Firenze sono 2.855, a Pisa 1.324, a Lucca 1.206, ad Arezzo 1.113. Un mondo molto rilevante e diffuso sul territorio. La Toscana ha una storia plurisecolare nel campo del volontariato e questi numeri non possono che confermarci come patria di questa attività". Gli ultimi anni, però, sono stati tutt’altro che semplici…

"E’ così: dal Covid, alla guerra, passando per i rincari energetici. Ci sono stati momenti più semplici per il mondo del volontariato. Lo stesso distanziamento sociale ha nuociuto a un settore che fa della vicinanza, anche fisica, un punto di forza".

Per molte associazioni che hanno vissuto grandi difficoltà, altre hanno fatto registrare dei boom.

"In particolare quelle che operavano in ambito socio-sanitario: molte persone hanno deciso di svolgere attività di volontariato occasionale durante i lockdown. Così come tante persone si sono affacciate a realtà che si occupano di collette alimentari e di distribuzione di beni di prima necessità".

Quali le maggiori difficoltà?

"I rincari energetici e l’inflazione stanno mettendo in ginocchio più di una realtà. Cerchiamo di metterci a disposizione delle associazioni e cerchiamo di rappresentare un punto di riferimento".

Problemi solo economici?

"No. Registriamo una difficoltà nel reperire dirigenti all’altezza di traghettare le associazioni nel nuovo mondo che sta cambiando. Non ci troviamo più davanti a quel tipo di volontariato che si faceva mezzo secolo fa: le regole sono stringenti e per molti aspetti le associazioni sono paragonabili ad aziende e i volontari a dipendenti".

Uno dei compiti del Cesvot è svolgere formazione e consulenza. Con quali risultati?

"Sono molte le associazioni che si sono rivolte a noi e che sono riuscite a migliorare le proprie difficoltà. Questo per noi è motivo di grandissima soddisfazione".

Davide Costa

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