Il perdono laico dello Sceriffo

Non è un cattolico perdono, ma un consenso laico a tentare di chiudere con il passato e riprovare un’altra vita, questa volta fondata sul lavoro e non sulle tangenti. Una storia cominciata tanti anni fa, volendo possiamo indicare anche la data, quel giorno in cui Graziano Cioni, allora assessore, era più spazientito che scandalizzato dalla proposta disinvolta di quella signora che continuava a insistere per offrirgli subito una prima rata da 30 milioni di lire, saldando poi il seguito per arrivare ad un totale di 180 in cambio di un trattamento di favore nell’assegnazione di una commessa. E lui, raccontano le cronache, che le diceva di non insistere consigliandola di chiuderla lì. Ma lei non capiva, riteneva evidentemente che la sua proposta fosse irresistibile e finì che la signora fu colta in flagrante proprio mentre con distacco professionale stendeva abilmente i bigliettoni sul tavolo dell’assessore, accompagnando l’offerta da una – questa sì scandalosa – falsamente materna raccomandazione: “E con questi vada a farsi una buona vacanza”, gli diceva sottintendendo evidentemente che le cattive vacanze sono degli onesti. E’ una storia banale, uguale alle tante di Tangentopoli, ma con un finale diverso. Le intenzioni della signora non si realizzarono proprio perché mentre lei mostrava la merce venne bruscamente interrotta dai carabinieri che erano stati opportunamente avvertiti dall’assessore Cioni e questa è la parte uguale a quella di tante altre storie di Tangentopoli. Ma il finale è diverso e originale. Sono passati vent’anni da quel giorno e oggi l’avventata donatrice si trova in grave difficoltà economica e ha bisogno di reinserirsi nel mondo del lavoro, epilogo impossibile da raggiungere se Cioni non fosse disposto a firmare una liberatoria, condizione ineluttabile per, come si dice, rifarsi una vita. Ma per fortuna l’ex assessore non intende opporsi, convinto che la nuova esperienza darà modo di capire all’interessata che ci sono altri modi di esistere senza ricorrere a scorciatoie. E poi perché il tempo è passato per tutti e il suo sì alla domanda ricevuta consentirà a lui di chiudere una vicenda del suo passato, dimostrando che valgono le prescrizioni dei codici ma ancora di più valgono le esperienze della vita anzi nulla vale quanto la vita stessa. Che può cambiare o si può tentare di cambiarla, a condizione lo si voglia.

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