Il Pd a Firenze perde 18mila voti Ecco la squadra per il parlamento

Mentre si analizzano i risultati, i partiti fanno calcoli e pronostici sugli eletti non ancora ufficializzati

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di Paola Fichera

Ilaria Ulivelli

Il dato secco parla chiaro. Il Pd a Firenze ha perso 17.793 voti alla Camera tra le elezioni politiche del 2018 e quelle di domenica scorsa. Dunque anche nel fortino rosso difeso da Dario Nardella l’emorragia si fa sentire. Se il dato percentuale racconta di un collasso dal 37% di quattro anni e mezzo fa al 30,4%, il numero assoluto fa ancora più impressione. Si è passati da 72.982 a 55.189 persone che hanno votato Pd nelle 360 sezioni fiorentine su un totale di voti validi nel perimetro comunale rispettivamente di 206.476 e 189.995, questo significa che ne sono mancati 16.481. La situazione è più nera anche rispetto alle alle Regionali più recenti Nel 2020, infatti, i dem raccolsero 61.492 preferenze (il 38,5%), sempre 14.414 voti in meno.

Se il Pd si considera saldamente al primo posto tra i partiti in Toscana, come ha detto la segretaria regionale Simona Bonafè, per aver staccato di 8.190 voti Fratelli d’Italia alla Camera su circa mezzo milione di voti validi, mentre il partito di Meloni si prende il primato al Senato, sebbene per soli 1.295 voti, i numeri fiorentini appaiono un’enormità.Insomma, il sindaco Dario Nardella non ha granché da festeggiare. Anche se può nascondere bene la polvere sotto il tappeto: solo a Bologna il Pd ha fatto meglio che a Firenze. Nonostante avesse vissuto il trauma del crollo di roccaforte rossa ai tempi di Guazzaloca.

Mentre si contano i voti, si fanno confronti, cominciano a preparare le valigie per Roma gli eletti. I conteggi per l’ufficializzazione non sono ancora stati completati, con il ricalcolo dei resti. Ma dai partiti ormai rimbalzano previsioni e certezze.

Per il centrosinistra, Firenze manderà al Senato Ilaria Cucchi di Sinistra italiana, la lottatrice per i diritti civili che è stata eletta nel collegio uninominale cittadino. Per il Pd ci sono Dario Parrini, senatore uscente, eletto come capolista nel plurinominale che copre Firenze e la sua area metropolitana. Dietro di lui, nello stesso collegio, la professoressa pisana Ylenia Zambito e l’ex sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli. Dal centrodestra, sempre nel medesimo collegio, sono pronti per Palazzo Madama: l’ex consigliere regionale Paolo Marcheschi e Susanna Donatella Campione, entrambi di Fratelli d’Italia e Claudio Borghi per la Lega.

Il Terzo Polo a Firenze elegge al Senato l’ex ministra Maria Stella Gelmini e Paolo Russo, campano molto vicino a Carlo Calenda, mentre il capolista del plurinominale Matteo Renzi passerà nel collegio campano dove ha ottenuto un risultato peggiore rispetto a Firenze. Per il Movimento 5stelle sarà l’avvocato sardo Ettore Antonio Licheri, senatore uscente, a rappresentare la città.

Più folta la delegazione per la Camera. La coalizione di centrosinistra stacca il biglietto d’ingresso per Montecitorio per i vincitori dei collegio uninominali Federico Gianassi e Emiliano Fossi, entrambi del Pd. Per il plurinominale, sempre il Pd, elegge l’europarlamentare e segretaria dem toscana Simona Bonafè e Arturo Scotto, coordinatore di Articolo uno, parlamentare uscente paracadutato da Letta (nel collegio P03 Toscana centrale), l’ex presidente della Camera Laura Boldrini (nel collegio P02 Toscana Sud) e Marco Furfaro, l’economista di Pistoia che lavora nella cooperazione internazionale (nel collegio P01 Toascana centrale). Per Sinistra Italiana passa il segretario Nicola Fratoianni, capolista in tutti i listini.

Fratelli d’Italia porta a Roma Giovanni Donzelli, deputato uscente fiorentino più vicino alla Meloni, la responsabile organizzativa del partito in Toscana, Chiara La Porta, Alessandro Amorese (consigliere comunale a Massa) e Fabrizio Rossi, coordinatore regionale FdI. Per Forza Italia confermata a Roma, Deborah Bergamini. La Lega invece elegge l’uscente Edoardo Ziello e Tiziana Nisini (sottosegretaria al ministero del Lavoro). Il Terzo Polo spedisce a Montecitorio l’uscente Francesco Bonifazi e Lucia Annibali, paladina della violenza contro le donne. Mentre per il Movimento 5 stelle ci sono il medico Andrea Quartini (ex consigliere regionale) e il deputato uscente, vicepresidente del Movimento, il lucchese Riccardo Ricciardi.

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