Firenze, 28 dicembre 2024 – "Non c’è nulla di più antitetico rispetto alla fede evangelica di quanto proclamato nel Giubileo". Non usa giri di parole Francesco Marfè, pastore della Chiesa evangelica valdese di Firenze, per spiegare perché le chiese protestanti non celebrino il Giubileo.
Un giudizio duro
"Potremmo dire che proprio ciò che fonda il Giubileo, la questione delle indulgenze, è quello che ha fatto scaturire nel 1517 la riforma protestante con le 95 tesi di Lutero proprio contro questa pratica".
Cosa intendiamo per indulgenze?
"Si tratta dell’idea secondo cui con il sacramento della confessione (che noi protestanti non abbiamo) si viene liberati dalla colpa, ma non dalla pena che va comunque scontata in purgatorio. Le indulgenze, nella dottrina cattolica, sono i meriti di Cristo, Maria e dei Santi che sono in abbondanza e custoditi dalla chiesa, che possono essere elargiti per accorciare le pene da scontare in purgatorio. Al tempo di Lutero la chiesa le vendeva per finanziare la costruzione di San Pietro a Roma".
Oggi non è più così
"Oggi non sono vendute, vengono donate a seguito di alcune pratiche religiose, ma il concetto di fondo resta biblicamente infondato, in contrapposizione alla gratuità di Dio. Non c’è un possesso della salvezza tanto meno come sconto di pena. La salvezza è il dono gratuito di Dio che egli dà a chi si affida a lui nella fede. Le nostre colpe sono pagate da Cristo al posto nostro e i suoi meriti sono attribuiti a noi per grazia mediante la fede".
C’è qualcosa da salvare nel Giubileo?
"Ci sarebbe da recuperare il concetto di giubileo biblico, una serie di prescrizioni sul riposo della terra, il condono dei debiti e la liberazione degli schiavi".