ROSSELLA CONTE
Cronaca

Il nuovo mercato di San Lorenzo. Sì di ambulanti e residenti: "Ma ora bisogna fare presto"

Impossibile per i mezzi di soccorso passare in mezzo ai banchi: riunione decisiva ad agosto "Sono anni che chiediamo di cambiare, disponibili a collaborare. Servono regole uguali per tutti".

C’è chi aspetta da anni, chi si è stancato di chiedere, chi continua a lottare ogni giorno per tenere in piedi la propria attività nel rispetto delle regole. E adesso, con l’annuncio ufficiale del Comune di Firenze di voler riqualificare l’area del mercato esterno di San Lorenzo, tra i commercianti e i residenti del rione si riaccende una speranza. Ma insieme alla fiducia, emerge anche un misto di cautela e amarezza. A scatenare la miccia è stato l’episodio di aprile scorso, quando un’autobotte dei vigili del fuoco, chiamata per un allarme incendio nel mercato coperto, ha faticato a farsi strada tra le bancarelle esterne, collocate a file ravvicinate e spesso circondate da teloni che complicano ulteriormente l’accesso. Le immagini, rilanciate sui social, hanno mostrato quanto sia difficile per i mezzi di soccorso intervenire in un’area ad altissima densità turistica e commerciale. E hanno messo in luce una verità che in molti, da tempo, conoscono bene: San Lorenzo, così com’è oggi, non è sicuro.

Il Comune ha quindi annunciato un piano di riorganizzazione. A inizio agosto si terrà una riunione cruciale con le associazioni di categoria, i commercianti, i vigili del fuoco e i tecnici dell’amministrazione. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare vivibilità e sicurezza senza intaccare il valore economico e culturale del mercato.

"San Lorenzo è un luogo simbolo della nostra città", ha detto l’assessore allo sviluppo economico Jacopo Vicini. "Siamo felici se davvero ci sarà una riqualificazione – commenta Roberto Calamai, dell’associazione ’I sopravvissuti del San Lorenzo’ – ma la priorità deve essere la sicurezza. Bisogna garantire che ambulanze e vigili del fuoco possano passare, perché il rischio è troppo alto. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo, ma serve organizzazione. Si potrebbe pensare a un sistema con cui i soccorsi possano avvertirci, in modo da poter agevolare il percorso".

A essere stanca è anche Beatrice Trambusti, che gestisce uno storico chiosco di lampredotto in via dell’Ariento: "Qui non ci sono più regole. Io mi sforzo di rispettarle tutte, ma intorno a me vedo sporcizia, abusivismo, banchi che portano cibo tra le bancarelle senza autorizzazioni. Noi siamo tracciati, rispondiamo di ogni cosa. Ma chi se ne infischia delle regole lavora comunque. Serve una riqualificazione vera, ma ho paura che sia troppo tardi. Lo diciamo da anni: se si sente male qualcuno qui, i soccorsi non passano. E allora cosa aspettiamo, la tragedia?".

Anche tra i residenti il malcontento è forte. Helga Chiostrini non usa mezzi termini: "È una questione di sicurezza per chi vive qui, per chi lavora, per chi viene a visitare il mercato. Ogni volta che sentivamo le sirene speravamo che l’ambulanza non avesse un malato grave, perché altrimenti non ce l’avrebbe fatta a entrare. È assurdo dover vivere con questa angoscia. Servono interventi seri. E servono subito".

A chiederlo è anche Silvia Radicchi, una delle voci storiche dell’artigianato fiorentino: "Sono cinquant’anni che siamo presenti a San Lorenzo. Quello che serve è un po’ di ordine, ma soprattutto regole chiare e uguali per tutti. Perché chi rispetta le norme finisce per rimetterci. Spero che si trovi una soluzione condivisa, che tenga insieme residenti, commercianti, ambulanti. San Lorenzo ha bisogno di tornare ad essere un orgoglio per Firenze, non un problema da gestire".