Il lungo stop dei distributori Tutti in coda per il pieno "Meglio non correre rischi"

L’agitazione iniziata alle 19 ha costretto molti a mettersi in fila per riempire i serbatoi "E’ una situazione difficile per noi consumatori. E il Governo dovrebbe aiutarci"

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"Sono venuta a fare rifornimento poco prima dell’inizio dello sciopero, la macchina mi serve per andare a lavorare, non posso rischiare di rimanere a piedi". Ieri alle 19 è iniziato ufficialmente lo sciopero dei benzinai, nonostante il tentativo in extremis del governo di riavvicinare le parti e scongiurare la chiusura delle stazioni di servizio, l’agitazione è stata confermata. Con un distinguo, però: se Fegica e Figisc-Anisa Confcommercio restano fermi sui due giorni di serrata, Faib Confesercenti riduce la mobilitazione a un giorno. Contrarie alle misure del ‘decreto Trasparenza’ sui prezzi di benzina e gasolio, nelle quali hanno ravvisato una velata accusa di speculazione nei confronti dei benzinai, le associazioni di categoria hanno fatto saltare i tre precedenti tavoli di trattativa convocati dall’esecutivo. E se già dall’inizio della settimana si è visto un aumento di persone ai distributori di benzina, le ultime ore prima dello sciopero hanno dimostrato quanto il tema benzina sia molto sentito tra le persone. Abbiamo girato per la città, fino a pochi minuti prima dello stop, per capire come Firenze e i fiorentini hanno reagito alla serrata. La risposta è stata semplice, ovvero che nuovamente le auto si sono incolonnate, in attesa di poter fare il pieno, tra clacson e distributori automatici.

"La priorità principale è non incappare nella situazione di necessità – continua Vanessa Baglioni, mentre sta facendo il pieno -. Ho deciso di venire a pochi minuti dalla chiusura, appena dopo il lavoro, e credo di riuscire a reggere due giorni e non rischiare di rimanere a piedi. Sicuramente potrebbe essere una situazione fastidiosa per le persone, ma capisco i problemi dei benzinai". Negli scorsi mesi le file ai distributori si sono viste quando il prezzo del carburante stava diventando sempre più alto, e i fiorentini erano disposti ad attendere pur di fare rifornimento a prezzo minore. Adesso è stata la paura di restare a secco che ha spinto gli automobilisti ad andare a fare benzina, sempre con un occhio al portafogli.

Se alcuni distributori non hanno vissuto momenti di ressa e lunga fila ai distributori automatici, complici anche i cartelli "Noi non facciamo sciopero", altri hanno vissuto una giornata decisamente affollata. "Ho scoperto all’ultimo momento dello sciopero – dice Chiara Sperati -, e ho deciso subito di fare rifornimento. Alla fine mi è anche andata bene, visto che mi sono accorta di essere a secco, così farò un po’ di più. Pensavo di fare una ventina di euro, adesso farò il pieno, per stare tranquilla e arrivare alla fine dello sciopero senza rischiare di rimanere a piedi, che sarebbe la cosa peggiore".

In molti, sapendo dello sciopero imminente, hanno deciso di aspettare e arrivare fino alla riserva prima di fare un unico rifornimento prima dei giorni delle chiusure. Non è stato affatto difficile, infatti, trovare sui distributori cifre ben oltre i 100 euro, di chi ha scelto di riempire il serbatoio. "Purtroppo ormai la benzina è un tema sempre più delicato per i consumatori – aggiunge Alessandro Rombecchi -, e non sembra che il Governo voglia aiutarci. Ho aspettato la riserva per poi fare il pieno, almeno fino a domani non dovrebbero esserci problemi, visto che l’auto la uso tutti i giorni e mi devo spostare anche abbastanza. Ho pensato fosse meglio farla oggi, anche se ho letto che comunque alcuni distributori non aderiranno allo sciopero e resteranno comunque aperti".

ia.na.

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