Il lavoro che non c’è Duemila assunzioni in meno di un mese Le aziende soffrono

I dati della Camera di commercio rivelano i nodi del mercato

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di Rossella Conte

Cuochi e camerieri restano le figure più richieste dalle aziende della provincia di Firenze, insieme a personale non qualificato nei servizi di pulizia, operai specializzati e commessi di negozio. E’ quanto emerge dall’ultimo report fornito dall’Ufficio studi della Camera di commercio di Firenze su dati Excelsior-Unioncamere che registrano anche un rallentamento nel mercato del lavoro. La situazione economica va a incidere, infatti, sui programmi di assunzione delle aziende che prevedono tra novembre e gennaio 2023 quasi 23mila assunzioni, una cifra in linea con il 2019 ma in calo rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2021 (circa 8mila unità in meno). Gli ingressi programmati di novembre 2022 evidenzierebbero un ulteriore rallentamento congiunturale, passando da 9mila e 600 assunzioni rilevate a ottobre a un livello di circa 7mila e 600 assunzioni di novembre. In buona sostanza, su base mensile abbiamo circa duemila contratti in meno su ottobre 2022, un dato in linea con quello del 2019.

Tali divergenze si spiegano anche con il fatto che nel 2021 le assunzioni, dopo la pandemia, son tornate a crescere in modo consistente. È anche vero che ci troviamo in un momento in cui a un livello di difficoltà di reperimento ancora elevato si affianca un tasso di disoccupazione del 5,4% stimato per il 2022 al di sopra di circa un punto del livello medio rilevato per Firenze nel decennio 2000-2010.

Anche se il mercato del lavoro rallenta, non è diventato più facile per le aziende trovare i candidati. Un posto vacante su due non si riesce a coprire. La difficoltà di reperimento, sempre sull’area fiorentina, è del 50%. Non si trovano soprattutto dirigenti e direttori (la difficoltà di reperimento è altissima, pari al 100%), farmacisti e biologi (85,7%), operai specializzati nell’edilizia (85.3%), specialisti in scienze informatiche (72,4%). Ai giovani vengono sempre più richieste competenze trasversali: almeno il 24,1% dei nuovi ingressi dovrà essere in grado di applicare soluzioni innovative e il 14,8% dovrà esser in grado di coordinare altre persone.

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