Libro di Fiesoli Ora il Comune chiede di toglierlo dalla biblioteca

Campi Bisenzio, botta e risposta in consiglio comunale sul testo del ’profeta’. L’assessore Roso: "Alla luce delle sentenze, inopportuna questa presenza"

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di Barbara Berti

FIRENZE

"Non compete né all’assessore e né al sindaco la scelta dei libri che entrano a far parte del catalogo della biblioteca". Così l’assessore alla Cultura del Comune di Campi, Monica Roso, risponde al capogruppo di Forza Italia, Paolo Gandola, che nell’ultimo consiglio comunale ha presentato un’interrogazione urgente per capire i motivi della presenza de "Il libro dimenticato dalla scuola. Confronto e relazioni nell’educazione. Un progetto del Forteto" a cura "del profeta" Rodolfo Fiesoli all’interno del catalogo della biblioteca Tiziano Terzani vista la condanna a 14 anni e 10 mesi per abusi psicologici e sessuali anche su minori che lo stesso Fiesoli sta scontando in carcere a Padova. "Il libro non è stato acquistato dall’Ente ma è stato ricevuto in dono nel 2009 ed è stato inserito nel catalogo nel 2011" spiega l’assessore Roso. E aggiunge: "Anche noi, alla luce degli sviluppi processuali riteniamo ovviamente inopportuna la presenza di tale libro nel catalogo e per questo faremo una comunicazione alla biblioteca chiedendone la rimozione". Al momento non è stata avviata alcuna indagine interna come, invece, chiedeva l’esponente azzurro. Secondo Gandola, infatti, ci sono vari addetti che si occupano specificatamente della revisione e aggiornamento del catalogo che avrebbero dovuto accorgersi della presenza del libro. Ma le ‘sviste’ da Campi arrivano a Roma.

Una copia del libro del Fiesoli, infatti, si trova anche presso il Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza del dipartimento per le Politiche della famiglia. Ovvero il sito istituzionale che il Governo dedica ai minori e all’infanzia. E anche a Roma si parlerà del caso della biblioteca di Campi perché il deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli segnalerà il fatto in commissione d’inchiesta parlamentare. "C’è ancora tanto da fare per restituire alle vittime un briciolo di verità e giustizia che lo Stato deve loro – sostiene Donzelli - Per anni le istituzioni, la magistratura e proprio il mondo culturale, a partire dalle Università, si sono affiancati in modo sconcertante a Fiesoli e ai suoi sodali". In settimana, la commissione d’inchiesta riceverà Sergio Pietracito, presidente dell’Associazione vittime del Forteto, e l’avvocato Giovanni Marchese.

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