Don Francesco
Vermigli
La nostra vita è una vita piena di doni. Anche se – affaticati dalle tante preoccupazioni o colpiti dalla sofferenza e dal dolore – spesso non ce ne accorgiamo. Il dono della vita, della fede, dell’amicizia, dell’amore…
Il dono è ciò che abbiamo, senza averlo meritato, senza averlo comprato oppure conquistato.
Il dono sta lì: segno eloquente che qualcuno ci ha voluto bene.
"A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più" si legge nella conclusione del Vangelo di oggi (Luca 12,32-48).
Gesù parla del dono, ma lo lega subito alla responsabilità.
Un amministratore – racconta Gesù nella parabola – ha ricevuto tanto dal suo padrone, ma non vedendolo tornare, inizia a disperdere ciò che aveva ricevuto e a spadroneggiare sui servi.
E già vediamo che quando non ci accorgiamo che quello che abbiamo è un dono, accadono due cose.
La prima è che non lo custodiamo, tanto che disperdiamo tutto; la seconda è che usiamo il dono come se fossimo noi i padroni e non gli amministratori e diventiamo superbi.
Se nella vita considerassimo ciò che abbiamo di più caro come un dono, i frutti sarebbero tantissimi. Perché il dono – per usare un gioco di parole… – dona.
Ma se consideriamo quello che abbiamo ricevuto come meritato… presto cadiamo nell’egoismo, nella superbia, nella sopraffazione e addirittura nella violenza.
Chi vede il dono, invece, ringrazia e vive lieto e sereno.
E si stupisce, perché se ha senza aver meritato, allora vuole dire che qualcuno semplicemente gli ha voluto bene.
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