Il crollo delle nascite regala il centro ai turisti

L’assessore Del Re: "A Firenze ogni anno muoiono 4900 cittadini e ne nascono solo 2300. E poi c’è il fenomeno degli affitti brevi"

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La fuga dei residenti dal centro storico che è sempre più preso d’assalto dai turisti è un dato reale, ma l’assessore al turismo e all’urbanistica Cecilia Del Re avverte: "è un tema complesso che richiede un’analisi più ampia che affronti la questione in tutte le sue sfaccettature, comuni, peraltro, a tutte le città d’arte e capitali europee".

Assessore, dopo la pandemia Firenze sembrava impegnata a costruire nuove strategie contro l’overtourism.

"Lo siamo, ma da soli non possiamo farlo. Stiamo lavorando per arrivare ad una normativa europea sulle locazioni turistiche: sarò a Parigi il prossimo 24 Maggio proprio per questo. Però vorrei sottolineare che negli ultimi 5 anni lo spopolamento del nostro centro storico si è ridotto rispetto agli ultimi 30 anni e che in ogni caso va inquadrato nel più ampio tema del crollo della natalità nel nostro paese: l’Istat dice che “se non saremo capaci di invertire la rotta, nel 2050 ci saranno 5 milioni di italiani in meno e perderemo quasi 2 milioni di giovani". A Firenze ogni anno muoiono 4900 cittadini e ne nascono 2300 nuovi. Numeri che si ripercuotono sulla residenza anche in centro".

Perché negli ultimi sei anni il calo è stato minore?

"Per l’aumento dell’immigrazione, che ha in parte colmato il gap provocato dalla denatalità e per l’aumento degli studenti universitari. In questi giorni ci candideremo al bando Pnrr per la realizzazione di nuovi alloggi pubblici per studenti. I dati dicono che abbiamo quasi 30.000 studenti fuori sede presenti in città sui 50.000 iscritti e la maggior parte abita in centro".

I giovani amano il centro?

"Sì. Lo testimonia una ricerca di Mirella Loda del Dipartimento di Geografia: i giovani scelgono la mobilità sostenibile in bicicletta e la vivacità culturale, con tante occasioni di incontro. L’indagine conferma il carattere strategico delle politiche di riorganizzazione dei servizi improntate al modello “15’ city”".

Anche se gli aspetti negativi non mancano...

"Sono legati al tema dei parcheggi, alla minor diffusione del verde, alla confusione per la pressione antropica ed anche al costo degli affitti".

Ma le vie storiche hanno davvero perso il ruolo di centro cittadino?

"Nelle indagini di ’Firenze Prossima’, un cittadino su due dichiara di recarsi almeno 2 volte la settimana in centro, per studio, lavoro o svago. Firenze ha oggi 365mila abitanti, ma con picchi di presenze nel pomeriggio in giorno feriale di ben 603.413 persone. La gran parte di questi spostamenti avviene verso e da il centro, compresa la fascia dei viali. Valore elevato da attribuirsi ai pendolari e ai visitatori intra ed extra regionali. Peraltro, anche se il centro è solo il 5% del territorio, qui si concentrano la maggior parte delle imprese. I dati del 2018 dicono che in tutta Firenze erano attive quasi 47.200 imprese che impiegavano 170.400 addetti circa. In centro le imprese erano quasi 11.700 ed impiegavano circa 43.000 persone. Una quota pari ad un quarto del totale comunale".

I residenti diminuiscono, ma le case aumentano.

"Nel 1971 con 450mila residenti si registravano 149.028 abitazioni, oggi, abbiamo 171.443 abitazioni. Oltre 20mila in più ma con meno residenti. Abbiamo tanti nuclei monofamiliari e poi il fenomeno della rendita, che va dal commercio di bassa qualità agli affitti brevi in mano a pochi soggetti, e rispetto ai quali purtroppo le città hanno ad oggi pochi strumenti per intervenire. Per questo il sindaco Nardella sta lavorando ad una legge di iniziativa popolare a tutela dei centri storici, che dia ai comuni maggiori poteri. E su questo abbiamo bisogno che tutti gli stakeholders in città diano una mano, compresi gli altri enti pubblici, i musei statali, regionali e anche gli altri attori privati in città, a partire proprio dal cittadino e dal rispetto e senso di appartenenza verso la propria città".

Pa.Fi.

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