Il Covid dilaga, assalto ai tamponi "Ma nessuno chiede più mascherine"

Negli ultimi giorni impennata di richieste di test: sia i fai-da-te che quelli da effettuare in farmacia. Intanto i contagi mandano in tilt i presidi ospedalieri: all’Asl assenti 200 sanitari. Cisl: "Servizi a rischio"

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di Lisa Ciardi

Tornano le code davanti alla farmacie, ma non aumentano gli acquisti di mascherine e antivirali. E, nel frattempo, la crescita dei contagi fra il personale sanitario mette in difficoltà gli ospedali. La nuova ondata Covid ha caratteristiche diverse rispetto al passato. Prima di tutto perché avviene mentre gran parte degli obblighi anti-contagio sono caduti.

"Stanno aumentando moltissimo le richieste di test, sia fai-da-te che da effettuare in farmacia – spiega Maria Vannuzzi, direttrice delle farmacie comunali fiorentine (Afam) - . Rispetto a giugno dello scorso anno abbiamo registrato un +47% dei test certificati, benché non esista più l’obbligo di Green pass. E con luglio il trend è in aumento. Per i test fai-da-te, fra giugno e luglio di quest’anno, abbiamo avuto addirittura un +130%. In parallelo, la vendita delle mascherine è stabile e solo negli ultimi giorni ha visto un lieve aumento. Questo significa che, nonostante la ripresa dei contagi, l’attenzione resta bassa".

Poche anche le vendite di Paxlovid, l’antivirale di Pfizer che riesce a evitare nell’80% dei casi l’ospedalizzazione. "Le vendite per ora sono limitate – continua Vannuzzi – e i motivi possono essere diversi: da un lato, grazie anche alla vaccinazione, molte persone hanno sintomi lievi. Dall’altro gli anziani, ai quali si consiglia spesso il Paxlovid, fanno molta prevenzione, sia con i richiami che con altre misure".

A confermare i dati, il presidente di Farmapiana, Francesco Lotti. "Stiamo registrando un aumento esponenziale di tamponi – spiega – tanto che oggi (ieri ndr) abbiamo dovuto cercare personale in più. A giugno siamo passati da 50 tamponi al giorno a 100 e da un paio di giorni siamo saliti a 300, con un tasso di positività oltre il 50%".

"A giugno molte farmacie avevano smantellato i gazebo – spiega Alessio Poli, coordinatore farmacie di Confservizi Cispel Toscana – mentre da due settimane il trend si è invertito e diverse strutture si stanno riorganizzando". Intanto l’aumento dei contagi fa sentire i suoi effetti negli ospedali.

"Alla luce dell’evoluzione dei contagi - dice Mauro Giuliattini della Funzione Pubblica Cisl Toscana – occorre rivedere le scelte organizzative fatte finora, come delle ‘bolle Covid’ nei reparti ordinari. Abbiamo appreso che molti operatori sanitari sono assenti per Covid (265 all’Asl Centro di cui 197 sanitari) , un numero spaventoso per la tenuta dei servizi sanitari. Nei presidi ospedalieri della Toscana siamo vicini all’esaurimento dei posti letto. Aver creato le cosiddette ‘bolle Covid’ nei reparti, senza i protocolli protettivi di prima, è la causa della circolazione del virus dal paziente al personale sanitario, già ridotto rispetto alle effettive necessità".