Il coraggio di stare aperti per ricominciare

L'intervento di Annie Feolde dell'Enoteca Pinchiorri

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Firenze, 14 luglio 2020 - Non è stata una mia scelta, ma mi sono ritrovata a Nizza quando l’Italia ha chiuso le sue frontiere ed ho pensato che tanto valeva trascorrere un periodo – che immaginavo sicuramente più breve! – nella casa che ho lì e che trascuro sempre. Io infatti, nonostante viva da anni a Firenze, sono francese di Nizza. All’inizio del Covid l’Italia era vissuta oltrefrontiera come un paese appestato ed ogni volta che accennavo al fatto che vivessi a Firenze la gente si allontanava da me. Una sensazione brutta. Ad ogni modo, in quel periodo stavamo tutti a casa, come è accaduto qui, e quindi erano poche le situazioni spiacevoli.

Poi, lentamente, le attività hanno ricominciato ad aprire e la bellezza della Costa Azzurra ha sicuramente contribuito molto a far uscire le persone di casa.

La gente ama stare fuori, andare al mare, prendere il pastis e socializzare. Quello che accade in Francia non è molto diverso da quello che accade qui, l’ho sentito anche da colleghi italiani e francesi durante una videoconferenza di Les Grandes Tables du Monde qualche giorno fa: i locali che possono garantire un certo distanziamento, che hanno uno spazio all’aperto, stanno lavorando, perché le persone hanno voglia di uscire, mangiare al ristorante e bere una buona bottiglia di vino. Però ci sono praticamente solo i residenti e quindi quasi tutti i nostri colleghi, a Roma come a Nizza, hanno deciso di stare aperti solo alcuni giorni alla settimana. Alcuni stanno riaprendo ora e un collega di New York sta facendo ancora solo delivery, le consegne a casa. Raccontava che la situazione è davvero difficile negli Stati Uniti. Noi all’Enoteca Pinchiorri abbiamo riaperto l’undici giugno e lavoriamo tre giorni alla settimana: giovedì, venerdì e sabato. Le persone desiderose di regalarsi una serata speciale ci sono, ma mancando i turisti, che in questo periodo rappresentano normalmente il sessanta per cento della nostra clientela, per cui non abbiamo motivo di stare aperti di più.

Se ci saranno le prenotazioni abbiamo la volontà di rimanere aperti tutto il mese di agosto, sempre dal giovedì al sabato. Certamente dobbiamo aver coraggio, e anche se i costi sono alti, riaprire i locali vuol dire aiutare le città a tornare alla vita normale.

* Ristoratrice dell’Enoteca Pinchiorri

 

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