Domanda dell'esame fatta male: infermiera promossa, annullata la bocciatura

Il Consiglio di Stato ha dato ragione alla donna dopo una battaglia giudiziaria di diversi mesi

Un concorso pubblico

Un concorso pubblico

Firenze, 5 gennaio 2023 - Era stata bocciata al concorso per l’assunzione come infermiera perché al quiz aveva messo come prima azione da compiere in un prelievo capillare quella di lavarsi le mani. Prima il Tar aveva ribaltato l’esito del concorso, giudicando il quesito proposto dall’Estar come "ambiguo".

Ora anche il Consiglio di Stato ha dato definitivamente ragione alla candidata, assistita dagli avvocati Ornella Cutajar e Ilaria Biagiotti, riconoscendo "l’importanza di questo gesto semplice ma essenziale e lo ritiene imprescindibile per la stessa Amministrazione nell’individuare la risposta esatta a un quiz a risposta multipla in una procedura concorsuale indetta per assumere infermieri".

F.C. ha così acquisito il posto in graduatoria, dopo aver superato anche gli orali.

"L’ente - riassumono i due avvocati - nella risposta che riteneva esatta, individuava la fase del lavaggio delle mani dopo la fase di identificazione del paziente e quella di aiuto dello stesso ad assumere una posizione adeguata. La candidata, invece, come risposta esatta individuava prioritaria la fase del lavaggio delle mani nella fase di accoglienza, dopo aver identificato il paziente ma prima di aiutarlo ad assumere la posizione adeguata, in conformità dei protocolli internazionali sul punto. La risposta in questo caso, ritenuta errata dal lettore ottico, risultava decisiva perchè non consentiva così alla candidata di superare la prova". Di qui il ricorso al Tar, accolto dalla sentenza del 10 marzo 2022.

In quella pronuncia, i giudici stabilivano che la procedura ritenuta corretta dall’Estar "pur non essendo in sè errata" non poteva neanche essere considerata "indubitamente corretta", come invece è previsto per i pubblci concorsi dove non si deve lasciare spazio alle interpretazioni. L’Estar ha fatto appello. Il Consiglio di Stato lo ha rigettato.

"Le scelte dell’Amministrazione nella predisposizione delle risposte, pur se connotate dalla discrezionalità tecnica di cui dispone in materia, possono essere sindacate dal Giudice amministrativo seguendo il principio di ragionevolezza", hanno ribadito i magistrati del secondo grado. A mettere l’igiene delle mani al primo posto, non è soltanto l’infermiera F.C. nelle sue risposte al questionario affrontato il 13 aprile del 2021, ma anche il Ministero della Salute, che classificaquesto lavaggio come "un gesto semplice ma essenziale per la prevenzione delle malattie infettive, sia in comunità che nelle strutture di assistenza e di cura".

Il 5 maggio del 2022, è stata perfino la giornata mondiale dell’igiene delle mani, promossa dal World Health Organization. Un "criterio di ragionevolezza" che è stato trasportato nell’ultima sentenza.

"E’ preferibile la tesi del concorrente - motiva ancora il Consiglio di Stato -, secondo la quale il lavaggio delle mani si rivela fondamentale nella prima fase esecutiva infermieristica del prelievo capillare (quella di accoglienza, il primo momento fondamentale delle Linee Guida della World Health Organization), perché deve garantire che il paziente non sia a rischio di eventuali infezioni che potrebbero derivare dal rapporto precedentemente avuto dall’infermiere con terze persone. Nella fase successiva all’accoglienza l’infermiere ormai è in contatto esclusivamente con il paziente, indossa i guanti monouso e solo una volta indossati effettua il prelievo, per cui l’ulteriore lavaggio non è richiesto dalla World Health Organization come momento fondamentale, anche perché per effettuare il prelievo occorre indossare i guanti".

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