E’ di nuovo polemica sul film filorusso ‘Il Testimone’ dedicato al Donbass. Ed è sempre l’associazione Firenze Rinasce, che parteciperà con una lista civica alle prossime elezioni comunali schierando il candidato Alessandro De Giuli, ad annunciare la nuova proiezione. Il film, censurato in città come Bologna, doveva già essere proiettato a Firenze, al circolo l’Affratellamento che però poi decise di rinunciare perché, venne spiegato, dai vertici del circolo "è un film modesto, per i contenuti e per l’ingenuità narrativa". Il Comune di Firenze aveva manifestato contrarietà – erano intervenuti sia il sindaco Dario Nardella che la vicesindaca Alessia Bettini - alla proiezione del film all’Affratellamento, struttura che riceve contributi come soggetto culturale. La posizione del Comune comunque non cambia ma stavolta gli organizzatori hanno pensato di far svolgere l’evento in un circolo Arci.
Nel dettaglio Firenze Rinasce metterà in proiezione il film domani alle 21 al circolo la Pietra in via di Montughi 65. "Firenze non si arrende alla censura", si spiega da Firenze Rinasce. "L’evento è strettamente privato, gli organizzatori hanno richiesto uno spazio per la proiezione del film e noi lo abbiamo concesso", è la posizione del circolo. Secondo De Giuli, "la russofobia è un cancro che va debellato: rappresenta il macabro paravento ideologico dietro cui si cela la volontà della Nato di dominare e assoggettare". "Noi di Firenze Rinasce - aggiunge De Giuli - continuiamo la nostra lotta per la pace rincuorati dalle parole del Papa. Come atto concreto, contro la demenza censoria e russofobica proietteremo il film russo il Testimone. Non ci spaventano le possibili urla di chi tenterà di nuovo di impedircelo, potenti dai piedi d’argilla, disposti a giustificare ogni orrore bellico, compreso il genocidio di Gaza pur di impedire il dialogo tra popoli che, tenacemente resistono perché odiano e ripudiano la guerra. La censura non deve passare le ragioni del dialogo e della pace devono prevalere".
L’annuncio suscita diverse reazioni. "Se non ci sono censure io sono contento anche perché si riesce a discutere del merito delle questioni anziché delle polemiche", afferma il candidato della Sinistra Dmitrij Palagi. "Mi auguro che la proiezione del film si svolga in un clima sereno, la censura non porta mai a niente di buono, anche se si tratta di propaganda di guerra", osserva Emanuele Cocollini, vicepresidente del Consiglio comunale di Firenze e presidente dell’associazione Italia-Israele di Firenze.
"Non sono mai stato a favore delle censure, avendole subite in passato, tuttavia la sinistra fiorentina è molto in confusione", osserva il capogruppo di Fdi a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi. "Io ci andrò anche se non faccio più parte di Firenze Rinasce", precisa il consigliere comunale del gruppo Misto Andrea Asciuti.
Niccolò Gramigni