Il cantiere della frana è fermo Via di Baroncoli, tempi più lunghi

Stop causato dalla rottura di un sottoservizio. Disagi per i residenti della zona che si spostano verso ovest

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di Sandra Nistri

I lavori di ripristino della strada avrebbero dovuto concludersi a febbraio, esattamente a un anno di distanza dalla chiusura del tratto dopo il cedimento della carreggiata, causato da una frana. Eppure via di Baroncoli, in area collinare tra il confine comunale e il cimitero di Morello, è ancora chiusa e ora il cantiere è addirittura fermo, con l’esasperazione alle stelle di chi risiede in zona o chi, da lì, deve raggiungere Calenzano o Prato ed è costretto a effettuare un percorso molto più lungo. Già nei mesi scorsi si erano verificati dei ritardi per l’intervento, di una certa complessità, che prevedeva il consolidamento e posizionamento di strutture volte a contenere il movimento franoso e la successiva e conclusiva fase del rifacimento del manto stradale. Così, archiviata la prima previsione di poter concludere i lavori entro la fine del 2020, a novembre – dopo l’approvazione da parte della giunta della progettazione esecutiva e il successivo affidamento – era stata fissata una nuova scadenza dei lavori, della durata di 60 giorni, con il mese di febbraio. Cronoprogramma però ora saltato nuovamente.

Secondo l’amministrazione comunale lo slittamento, rispetto alle previsioni, della fine dell’intervento è dovuto a una serie di ritardi legati alle lavorazioni ma anche ad uno stop causato, recentemente, dalla rottura imprevista di un sottoservizio. Problema che ha fatto fermare il cantiere ma che – sempre secondo il Comune – sarebbe in via di risoluzione tanto che a breve dovrebbe avvenire la ripresa dei lavori. L’auspicio è poter concludere in tempi stretti le opere rimanenti anche se non è fornita alcuna possibile nuova data per la fine dell’intervento: "L’amministrazione comunale – assicura però l’ente – ha presente il disagio derivante dalla situazione ma è costantemente al lavoro attraverso gli uffici e con la ditta affinché si arrivi al più presto alla riapertura". Impegno pubblico che, però, probabilmente non rassicurerà troppo chi dall’inizio del febbraio 2020 deve fare i conti quotidianamente con il problema oggettivo di una strada non percorribile.

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