Il bosco invaso da pusher e rifiuti "Cerbaie, un polmone devastato"

La denuncia di Italia Nostra che ha effettuato un sopralluogo con un gruppo di volontari dell’associazione "L’accumulo di sporcizia potrebbe provocare rischi di incendi d’estate o finire al mare con le piogge"

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Due tende circondate da centinaia di rifiuti (zona via Pinete), in alcuni casi senza possibilità di intervento per la presenza di fitti rovi. Italia Nostra con un gruppo di nostri volontari si è recato, a verificare alcune situazioni, sempre relative ai boschi delle Cerbaie, dove, oramai da diverso tempo, sono state concentrate le attenzioni. "Tutto questo per incentivare, oggi più che mai, di studiare un piano risolutivo, che possa condurre alla liberazione del bosco da queste disdicevoli presenze – spiega una nota – . Avevamo proposto di organizzare uscite collettive, magari anche con altre associazioni, per far vedere che la zona è ‘viva’ e cercare magari di sensibilizzare i cittadini a viverla davvero in tutte le sue parti. Ma ci siamo accorti che probabilmente questa non può che essere una via secondaria". Le Cerbaie sono ancora terra di bivacchi e di droga.

"Occorrono interventi forti, una presenza costante di controllo (utilizzo di telecamere nascoste in punti nevralgici) e le relative sanzioni", prosegue il consiglio direttivo che bella nota evidenzia anche nelle vicinanze "sono in svolgimento dei tagli (con, fra l’altro, abbandono di ramaglie sul terreno) ma i cui artefici non sono stati adeguatamente controllati – si legge –. In definitiva, c’è da evidenziare come la situazione su quest’area si profili ormai come un problema di ordine pubblico e di controllo del territorio: in pratica c’è una sorta di isola criminale dove si spaccia liberamente creando anche problemi ambientali con discariche abusive".

E’ oramai cosa nota, purtroppo la presenza di gruppi di spacciatori che hanno occupato questi boschi. "Le conseguenze di questa attività sono purtroppo un vero e scempio ambientale – rileva Italia Nostra –: queste persone hanno messo su veri e propri accampamenti con tende e quant’altro, portandovi materiale per cucinare, mangiare e rilasciando sul terreno boschivo un’ingente quantità di rifiuti. Nonostante frequenti interventi di ripulitura effettuati sia dai nostri volontari che da altri concittadini armati di buona volontà, il problema non si è risolto. Anzi anche quando questi individui, in presenza di voci o rumori si sono spostati, hanno poi sempre trovato altre zone dove accamparsi e rimettere su quindi tende, riaccumulare rifiuti ed altro".

Tutto succede in boschi che dovrebbero essere tra i fiori all’occhiello dei beni fucecchiesi (e non solo): oltre 120 chilometri quadrati, divisi tra i territori provinciali di Firenze, Pisa e Lucca. La zona presenta specie arboree e piante anche rare. E tra queste "l’accumulo di rifiuti potrebbe provocare sia rischi di incendi nei periodi estivi, sia, nei periodi di piogge, lo scorrimento dei materiali in plastica, lungo i vari sentieri, sempre più a valle – conclude l’associazione – riempiendo così i canali che poi a loro volta confluiscono in Usciana e arrivano a sfociare in mare".

Carlo Baroni

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