Ambulante ucciso sul Ponte Vespucci, l'abbraccio della città: "Firenze non è razzista"

Firenze, 5 marzo 2019 - Un mazzo di fiori depositato proprio lì, dove un anno fa è morto Idy Diene. Alle 11, ora esatta in cui Idy fu ucciso con due colpi di pistola da Roberto Pirrone, il sindaco Dario Nardella è arrivato sul ponte Vespucci. “Il mio abbraccio va alla famiglia e a tutta la comunità senegalese – spiega Nardella - il Comune ha commissionato un'opera d'arte commemorativa di Idy agli artigiani dell'Oltrarno". Infatti, Idy passava le sue giornate lungo la rive gauche fiorentina. Era conosciuto come l’ombrellaio del quartiere ed era amato e apprezzato da tutti "per il suo sorriso e la sua umanità". “E’ importante – prosegue il sindaco - tenere alta l'attenzione verso ogni forma di intolleranza e violenza, non dobbiamo mai smettere di ricordare a tutti che insieme alla legalità c'è  l'umanità. Non mi stancherò mai di dirlo: Firenze è una città aperta e inclusiva”.

Idy Diene fu ucciso con due colpi di pistola da Roberto Pirrone, l’ex tipografo condannato a 16 anni in in abbreviato dal Tribunale di Firenze per l'omicidio dell'ambulante, che da una ventina d'anni lavorava nelle strade della città. Il fratello di Idy, Aliou, in queste ore è in Sengal, a Mont Rolland, il villaggio che porta lo stesso nome del Santuario del Jura da cui erano partiti i monaci francesi che lo fondarono e dove sono stati seppelliti già Samb e Diop. E’ lì per ricordare suo fratello, insieme agli undici nipoti e alle tre mogli.

Questo pomeriggio invece, sempre sul Ponte Vespucci, si è tenuto il ricordo della comunità senegalese al quale hanno partecipato anche i familiari. Subito dopo un corteo anti razzista promosso dalla Rete antirazzista.