I viaggi fantasma dalla Romania Al via i controlli: ma i passeggeri?

Regione e Asl all’accoglienza del pullman a Villa Costanza con i moduli da riempire. Non è arrivato. I contagi di importazione continuano a crescere, ma è difficile far rispettare l’ordinanza e il decreto .

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di Ilaria Ulivelli

Ancora contagi. Ancora stranieri in prevalenza. Nessuna caccia alle streghe animata da deliri xenofobi, con un solo grande obiettivo: proteggere la salute pubblica. Ma una caccia ai fantasmi sì, quella è andata in scena ieri, nella prima giornata in cui è stata resa esecutiva l’ordinanza regionale che prevede l’estensione dei controlli alle stazioni dei pullman delle persone che tornano dalla Romania e dalla Bulgaria.

Già, una caccia ai fantasmi. Perché al parcheggio di Villa Costanza, a ricevere il primo arrivo del Flixbus previsto dalla Romania ieri alle 13.05, sono rimasti in tre, con i moduli da compilare, le penne in mano e un palmo di naso.

Il direttore generale dell’assessorato alla Salute, Carlo Tomassini, il direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana centro, Renzo Berti e un medico dell’Igiene pubblica erano pronti a far riempire il modulo di autodichiarazione: dovrebbero raccoglierlo le compagnie che effettuano i viaggi, in realtà non lo fa quasi nessuno. Poche informazioni, nome, cognome, residenza o domicilio in Italia e recapito telefonico per far partire la sorveglianza attiva. A chi arriva da quei Paesi, compresa l’Albania, dove la curva del contagio è ancora in crescita esponenziale, è da imporre l’isolameto per 14 giorni.

Il problema è che ieri il pullman non è arrivato. Annullato, hanno fatto sapere.

Insomma il decreto che prevede i controlli, e di conseguenza l’ordinanza regionale, è di difficile attuazione. Se il primo test è stato un fallimento, la Regione e l’Asl non mollano la presa. Ci riprovano domani. Mentre vengono presi contatti con altri vettori che effettuano collegamenti tra la Toscana e la Romania. Anche solo ottenere informazioni sugli arrivi è un’impresa.

E la caccia ai fantasmi va avanti. L’impressione è anche che alcune compagnie, per eludere i controlli toscani e l’obbligo di rispettare la quarantena, preferiscano far scendere i passeggeri in un’altra regione da dove poi farli proseguire in treno. A quel punto nessuno potrà più intercettarli.

E quindi? Il problema di salute pubblica esiste eccome, perché il governo chiede alle regioni di controllare che chi arriva rispetti la legge. Ma se i vettori non fanno compilare i moduli, se i pullman cambiano destinazione, se la gente continua ad arrivare in treno e in auto e il personale dell’Asl non ha potere di polizia, com’è possibile?

I focolai vengono circoscritti, si traccia, si fanno tamponi, si tratta quando è necessario. Ma meglio sarebbe evitare che si creassero i focolai, fermando l’importazione del contagio.

A tal proposito il governatore Enrico Rossi, aveva già scritto ai ministri Speranza e Lamorgese affinché intervenisse il livello nazionale. Risposte alla lettera non ce ne sono state.

Insomma è tutto pronto. E in aeroporto funziona. I punti di accoglienza della Asl che oltre a registrare i passeggeri in arrivo, comunica che sono tenuti all’isolamento fiduciario di 14 giorni con sorveglianza attiva.

A loro viene anche offerta la possibilità di sottoporsi a test sierologici e test molecolari. I casi eventualmente positivi possono restare in isolamento negli alberghi sanitari.

Tutto questo l’Asl lo sta testando e funziona con gli atterraggi dei voli, pur con qualche difficoltà iniziale. Ora il problema è che non si trovano i passeggeri dei pullman.

Eppure i residenti in Toscana di nazionalità albanese sono circa 60mila, 80mila i rumeni, 3mila i bulgari.

Tanti. Che, soprattutto in questo periodo, si spostano per andare a trovare le famiglie nel Paese d’origine, per le vacanze. Ce ne sono moltissimi che si sobbarcano viaggi stremanti di di 32 ore in pullman che costano molto meno del viaggio in aereo.

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