I furbetti delle multe chiedono i lavori utili

In nove fanno istanza al giudice per la "messa alla prova": tra loro anche stretti collaboratori del sindaco e dipendenti di Palazzo Vecchio

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di Stefano Brogioni

Firenze

Inchiesta Sas, alcuni dipendenti di Palazzo Vecchio, tra cui gli stretti collaboratori del sindaco Dario Nardella, Jacopo Vicini - accusato di corruzione elettorale - e Serena Nesti - imputata di istigazione all’abuso d’ufficio -, hanno chiesto di saldare il loro conto con la giustizia tramite la ’messa alla prova’.

Si tratta di compiere lavori socialmente utili, per un periodo che stabilirà il tribunale, in cambio dell’estinzione del reato. Sono 9 gli imputati dell’inchiesta condotta dal pm Paolo Barlucchi, su un totale di 50, che hanno chiesto ciò al giudice Antonella Zatini. Oltre a Vicini e Nesti, ci sono anche un paio di vigili urbani e tre dipendenti della Sas, oltre a privati cittadini. Nicola Raimondo, il personaggio chiave dell’inchiesta, l’ex ’ras’ dei controllori della sosta inchiodato dalle telecamere nascoste mentre strappa i verbali degli amici, o tradito dalle intercettazioni mentre è assente dal lavoro in orario d’ufficio, ha invece scelto di essere giudicato con il rito abbreviato, come il braccio destro del governatore Eugenio Giani, Paolo Becattini, o il funzionario Sas Luca Spiccia. Tentano la strada del patteggiamento altri tre imputati eccellenti dell’inchiesta scandalo condotta dal pm Paolo Barlucchi: l’ex vigili urbano Leonardo Toticchi, a lungo addetto all’ufficio contravvenzioni, e gli ex vigilini Vittorio Sergi e Beatrice Chiaverini, entrambi accusati, oltre che di asseinteismo e di aver tolto multe agli amici, anche di far parte dell’associazione per delinquere, completata da parcheggiatori abusivi, che avrebbe taglieggiato gli automobilisti che lasciavano l’auto in piazzale Vittorio Veneto. Le loro posizioni sono al vaglio del pm e del gip Antonella Zatini. Niente riti alternativi per i vecchi vertici della Sas, Simone Tani e Cristiano Rebecchi, per i quali l’udienza preliminare prosegue il 14 gennaio. La società si è costituita parte civile, proseguendo quel ’pugno duro’ contro gli imputati iniziato con le azioni disciplinari e i licenziamenti.

Ma l’inchiesta, condotta con la schiena dritta dalla polizia municipale, oltre a far rumore ha portato anche ad alcuni cambiamenti tangibili in città. Alle Cascine sono spariti i parcheggiatori abusivi, un tumore che ha afflitto per anni residenti e frequentatori. Poi, nelle pratiche interne di Sas e polizia municipale è stata rivista la procedura per l’archiviazione delle multe: non sono più tollerati "buchi" nella numerazione dei verbali e sono state eliminate altre "falle".

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