I dannati del caro-benzina Ambulanti e trasportatori "A rischio l’intero sistema"

La fine degli sconti e l’incremento dei pedaggi sta portando al collasso entrambi i comparti "Tanti preferiscono restare a casa in quanto gli incassi non riescono a coprire le spese di viaggio"

di Rossella Conte

La fine degli sconti sull’accisa e l’incremento dei pedaggi autostradali incideranno sulle casse delle imprese di trasporto per 10.300 euro in più l’anno per ogni veicolo pesante. E’ quanto emerge da un’indagine Cna Firenze. L’Italia è infatti salita al terzo posto nella graduatoria dei prezzi del gasolio alla pompa più alti d’Europa (al 2 gennaio scorso l’Osservatorio sui prezzi dell’energia della Commissione europea ha evidenziato un prezzo di 1,890 euro al litro). Per il comparto dell’autotrasporto, che comprende chi si occupa di trasporto merci, persone, taxi e ncc, il gasolio è l’energia che alimenta il lavoro e rappresenta il 30 e il 40% dei costi complessivi, sempre secondo l’indagine Cna.

"Come ambulanti siamo colpiti sia direttamente che indirettamente. Tanti operatori, soprattutto in periodi di bassa stagione, preferiscono addirittura rimanere a casa in quanto gli incassi non riuscirebbero a coprire le spese di viaggio" sottolinea Alessio Pestelli, presidente Assidea che riunisce oltre mille ambulanti. Di storie ce ne sono tante. C’è il bancarellaio costretto ad arrivare a Livorno. Chi ha il posteggio a Siena. "Tanti di noi devono spostarsi e a conti fatti quasi non conviene" aggiunge Pestelli. Ma i rincari si ripercuotono, sottolinea Assidea, anche in maniera indiretta: se le famiglie spendono di più in carburante devono necessariamente tagliare le spese superflue, come vestiti, borse, accessori. "Bisogna assolutamente ribassare il prezzo del carburante, è a rischio la tenuta del sistema" non usa mezzi termini Pestelli.

Ne è convinto Mariano Gagliano, presidente del trasporto merci di Cna Firenze: "Una situazione insostenibile che, nell’immediato, richiede perlomeno un intervento in grado di riportare il prezzo del gasolio alla pompa al livello medio europeo". Poi Gagliano analizza la situazione: "Da un’indagine che abbiamo fatto è emerso che gli aumenti costeranno più di 10mila euro a ogni famiglia e, naturalmente, colpiranno soprattutto i piccoli imprenditori visto che avranno meno margine di ammortizzare i costi. Bisogna intervenire urgentemente, sono a rischio migliaia di posti di lavoro".

Per Cna Fita, la politica dovrebbe prevedere agevolazioni per coloro che utilizzano il gasolio per attività lavorativa. Roberto Tegas, presidente di Confartigianato Firenze e Toscana Trasporti, è chiaro: "I trasportatori perdono almeno il 5 % e talvolta, a seconda delle tratte, perfino un 9,5% a causa dei rincari nei cosiddetti costi del consumo ovvero assicurazione, pedaggio e soprattutto carburante. Il prezzo della benzina è passato in appena un anno da 1,6 a 1,8 e il gasolio da 1,7 a 1,9; l’RC dovrebbe aumentare di circa il 6%. Per noi sono aumenti insostenibili alla lunga e rendono impossibile una normale programmazione del lavoro. L’autotrasporto è sempre il primo a rimetterci, a caduta tutta la filiera".

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