"I Big della musica destinino una quota dei diritti SIAE agli artisti in difficoltà"

Lo proposta di Marco Panattoni, musicista, finalista al Premio Ciampi. "Non credo per loro sia un problema, i loro dischi sono stati regolarmente trasmessi in Radio per cui gli incassi saranno stati comunque sostenuti, mentre c'è gente che da un anno è ferma al palo"

La Band Colectivo Panattoni"

La Band Colectivo Panattoni"

Roma, 27 febbraio 2021 - Il 2020 è stato un anno pessimo per la musica e i musicisti. Il covid ed i relativi DPCM hanno subito chiuso i teatri e le sale concerto, mentre  la timida riapertura estiva è stata solo una goccia nell'oceano anche per chi ha potuto fare qualche serata. E il 2021 non sembra essere cominciato meglio, senza contare che le premesse per il futuro prossimo non sono delle più rosee. Risultato: se i Big della nostra canzone in qualche modo se la cavano, alle migliaia e migliaia di 'comprimari' - artisti meno famosi ma non necessariamente meno bravi ed appassionati - ai  i tecnici, i fonici, e tutti coloro che girano intorno al mondo della musica è andata molto ma  molto peggio. E, quando si dice oltre al danno anche la beffa, si sono visti comunque recapitare dalla SIAE il consueto bollettino della quota associativa annuale.

"Io non sono stato in grado di pagare e senza nemmeno un preavviso, la SIAE mi ha buttato fuori" ci confida Marco Panattoni, musicista, già finalista, tra le altre cose, del  Premio Ciampi. "Le radio hanno raccolto le solite entrate pubblicitarie e dopo hanno pagato i diritti di riproduzione meccanica alla SIAE, la quale ha poi suddiviso le quote raccolte a case discografiche e artisti. Quindi i vari Liga, Vasco, Jova, Pausini, Eros, ecc...ecc.. hanno ricevuto il solito bonifico annuale dalla SIAE . Noialtri poveri piccoli autori e musicisti che non abbiamo potuto fare una nota che sia una dal vivo e che le radio non hanno mai considerato, non solo non abbiamo riscosso un centesimo ma, addirittura, abbiamo dovuto pagare quietanze e more e, in alcuni casi tipo il mio, siamo stati pure buttati fuori. La cosa pazzesca è che rispetto alla mia condizione che è comune a tantissimi altri musicisti, non sento alcuna solidarietà da parte dei nostro colleghi più famosi" dice Panattoni.

Che lancia una sfida:  "Senza voler fare la morale a nessuno, sarebbe meraviglioso se il Liga, Vasco, Jova e compagnia varia, avessero detto: abbiamo deciso, in quest’anno tremendo per il mondo della musica e non solo, di rinunciare ad una quota dei nostri diritti di riproduzione meccanica e suddividerli tra piccoli autori, tecnici, fonici, ecc. che quest’anno non hanno potuto lavorare per la pandemia”.

Una sorta di risarcimento, dice   Panattoni anche perché, quest'estate "avrebbero potuto fare concerti con "distanziamento" e destinare una quota degli incassi ai meno fortunati.  Naturalmente lo sforzo sarebbe stato maggiore e gli introiti minori per i numeri ridotti ma, santo iddio, avrebbero fatto lavorare un sacco di persone che invece è un anno che sono a casa. Avrebbero contribuito a tenere vivo un mondo. Invece si sono chiusi con la mascherina nelle loro ville in collina ad aspettare".

Staremo a vedere se l'appello verrà accolto

Domenico Guarino

 

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