Greta Beccaglia: "Ricevo minacce e offese, voglio solo tornare alla normalità"

Gli organi di categoria si costituiranno parte civile per qualunque cronista, donna o uomo, che sia minacciato. L'annuncio del presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti

Firenze, 3 dicembre 2021 - “Purtroppo in questi giorni e in queste ore sto ricevendo messaggi molto tristi, parolacce e anche minacce. Voglio tornare alla normalità, voglio tornare al mio lavoro. Non voglio essere ricordata come la giornalista molestata, bensì come la ragazza che se un giorno arriverà al suo obiettivo è per la sua professionalità, non per quello che mi è successo”. E' quanto ha dichiarato Greta Beccaglia, nel corso della conferenza stampa organizzata dall'Associazione Stampa Toscana.

Greta Beccaglia
Greta Beccaglia

“Vorrei ringraziare tutti per la solidarietà. Come detto più volte, vorrei far capire – ha detto la donna, molestata davanti allo stadio Castellani di Empoli mentre intervistava i tifosi per Toscana Tv - che io ho denunciato il fatto, quello che comunque le persone pagheranno non lo deciderò io, ma la giustizia". "Non ho fatto niente di male, ho denunciato quello che hanno visto tutti - ha aggiunto - Stavo lavorando normalmente, sono stata 'fortunata' che sia successo tutto a telecamere accese mentre ci sono tante donne che ogni giorno subiscono violenze e molestie a telecamere spente. Io sono qui anche per queste persone. Per me è giusto denunciare".

Pieno appoggio alla giornalista e a tutti i giornalisti minacciati della Federazione nazionale della stampa, di Assostampa, dell'Ordine nazionale e regionale dei giornalisti che, ha annunciato il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, “si costituiranno parte civile insieme, dalla parte di qualunque cronista, donna o uomo, minacciato per diverse ragioni”. Lo faranno anche nel processo contro i molestatori della cronista, che non è ancora formalmente iscritta all'Ordine. Ma non è il primo caso. Giulietti ha ricordato, infatti, Andy Rocchelli, il fotoreporter assassinato in Ucraina. "il giudice di Pavia – ha sottolineato il presidente della Federazione nazionale della stampa - ha emesso una sentenza pilota nei mesi scorsi, precisando che prevale la funzione su qualunque verifica associativa. Se un cronista, un fotografo, un videomaker non iscritto a nulla, magari non per ragioni sue, ma perché glielo hanno impedito, viene colpito come giornalista, mentre sta garantendo il diritto all'informazione, la tutela si estende".

Il sindacato dei giornalisti ha incassato la disponibilità a lavorare in questo senso dall'avvocato Giulio Vasaturo. Giulietti, tuttavia, mette nel conto una risposta avversa da parte del giudice e prepara una contromossa. "Semmai il tribunale dovesse decidere in modo diverso - ha detto - non ci sono soltanto gli avvocati, nessuno ci impedirà di essere comunque scorta mediatica. Greta in tribunale da sola non ci va. La comunità ci sarà".

"Le minacce contro i cronisti sono ripetute. Pochi minuti fa – ha detto Giulietti – mi è stato dato conto che Floriana Bulfon, una cronista dell'Espresso, è finita sotto vigilanza attiva per le minacce ricevute dalla mafia e dalla 'ndrangheta romana".

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