Green pass, minacce a chi rispetta le regole "E perdite di fatturato fino al 70 per cento"

Tanti messaggi di solidarietà alla pasticceria insultata per aver chiesto l’applicazione delle norme: "Inaccettabile. E non è un caso isolato"

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di Rossella Conte

Locali vuoti con cali di clientela che possono arrivare anche al -70% e minacce e insulti a baristi e ristoratori all’ordine del giorno. Sono gli effetti del primo weekend di introduzione dell’obbligo di accesso in ristoranti e bar con il Green pass. "Purtroppo quanto successo ai titolari della Pasticceria Silvano e Valentino, che sono stati minacciati semplicemente perché hanno informato i propri clienti delle nuove regole che sarebbero entrate in vigore, non è isolato. D’altra parte c’era da aspettarselo. Ci sono cadute addosso competenze e responsabilità che non sono le nostre e non hanno niente a che vedere con la figura del gestore orientata all’ospitalità. Come Fipe, ci stringiamo a quanto successo, e ci schieriamo a difesa di tutti gli imprenditori che, nonostante tutto, hanno deciso di attenersi alle regole" si sfoga Aldo Cursano, presidente Confcommercio Firenze e vice presidente vicario di Fipe.

Secondo quanto emerge da un sondaggio tra i propri associati effettuato dal sindacato, gli spazi interni dei ristoranti stanno registrando perdite di fatturato che oscillano tra il 30 e il 70%. A essere maggiormente colpite le attività che si trovano all’interno dei centri commerciali naturali. "Il quadro era prevedibile – prosegue Cursano -, nel mezzo dell’alta stagione e a campagna vaccinale in corso, i nuovi provvedimenti non hanno fatto altro che generare un nuovo sentimento di paura nei confronti dei nostri locali e di ostilità verso di noi. Qualcuno prima o poi dovrà assumersi la responsabilità politica, sociale ed economica".

Se da un lato chi gestisce un locale spera che la nuova misura sia un modo per evitare nuovi lockdown, dall’altro non può fare a meno di evidenziare il calo di clientela che l’introduzione del nuovo obbligo ha portato. "Noi ci stiamo attenendo alle regole ma non siamo forze dell’ordine, siamo ristoratori. Il nostro settore è in difficoltà e il nuovo provvedimento non farà altro che portarci via una fetta non indifferente di persone visto che le vaccinazioni sono ancora in corso. In ogni caso, se dovesse servire ad evitare nuovi lockdown ben venga ma andrebbe gestito in maniera diversa" dice Leonardo Tronconi, titolare del Mattacena.

Andreina Mancini, titolare della Pasticceria Sieni, è chiara: "Il lavoro è stabile e le persone sono abbastanza responsabili: quando entrano mostrano il pass. Però ripeto: non siamo noi poliziotti o vigili, non sta a noi controllare la validità". Un concetto che è stato ribadito anche dal ministro dell’Interno Lamorgese specificando che è in via di preparazione una circolare: "Nessuno pretende che gli esercenti chiedano i documenti, i ristoratori non devono fare i poliziotti". E poi il chiarimento: ci saranno "controlli a campione nei locali insieme alla polizia amministrativa".

Intanto Alessandra Vannini, la titolare della Pasticceria Silvano e Valentino che è stata minacciata per aver deciso di attenersi alle regole chiedendo il Green pass, dopo l’episodio denunciato da La Nazione, si sfoga: "Minacce di morte, insulti, invocazioni al nostro fallimento perché applichiamo semplicemente la legge da sempre e il Green pass non fa eccezione. Poi però ci sono arrivati i tanti messaggi dei nostri clienti che ci hanno fatto capire che il nostro atteggiamento è condiviso dalla maggioranza".

Lo stesso assessore alle attività produttive Federico Gianassi all’indomani dell’episodio ha commentato: "E’ davvero inaccettabile quanto successo. In ogni caso se perderanno qualche cliente no-vax, io per parte mia ci passerò più spesso".

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