Grandi griffe e laboratori: la pelletteria riparte

Aziende in vetrina al Mipel di Milano: "Nuove idee per combattere la crisi". Ma le preoccupazioni non mancano

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di Fabrizio Morviducci

Riparte la pelletteria. Le grandi griffe e i piccoli laboratori si rimettono in moto, con la speranza che questo autunno regali ordini e un mercato se non scoppiettante almeno fluido. Ma le preoccupazioni ovviamente non mancano; gli operatori del settore provano a tirare le somme. Il primo appuntamento vero sarà il Mipel, la fiera milanese che si terrà dal 20 al 23 settembre. Le aziende toscane saranno una ventina. In più vanno aggiunte le grandi griffe che hanno sede a Scandicci. "Inutile fare confronti con il pre-Covid – ha detto il vicepresidente di Assopellettieri con delega al distretto toscano, Andrea Calistri – ovviamente tutto è cambiato ma è significativo lo sforzo fatto dalle aziende toscane per esserci e proporsi immediatamente al mercato con idee e modalità completamente nuove. Il Mipel offre l’occasione, dopo mesi, di riallacciare finalmente i rapporti personali con i buyer, vitali per il nostro settore: le aziende che vi hanno preso parte sono un esempio tangibile della voglia di uscire al più presto dal caos post-Covid".

Sul campo la situazione come sta andando? "La ripartenza di settembre – ha detto Simone Balducci, responsabile Cna di Scandicci – è stata a macchia di leopardo. I marchi che avevano già ordini e mercato hanno continuato ad averlo. Ci sono già i nuovi ordinativi e le aziende hanno ripreso a lavorare. Per gli altri che già erano in difficoltà, la stagnazione è rimasta tale".

Su questo c’è preoccupazione, perché col covid è ancora la paura a bloccare gli operatori. Le associazioni di categoria sono al lavoro per mantenere il contatto con le aziende e dare loro tutti gli aggiornamenti necessari. Chiaramente oltre all’aspetto della sicurezza sul lavoro, c’è anche quello dell’accesso al credito che è strategico in una fase difficile come questa.

"Le piccole imprese – ha conlcuso Balducci – sono state quelle che hanno avuto minore difficoltà durante il lockdown. Senza i passaggi gerarchici obbligati nelle grandissime imprese, hanno saputo far fronte a tutto quello che c’era da fare e sono già sul mercato. Le uniche difficoltà sono derivate dall’approvvigionamento di dispositivi di protezione. Ma adesso si ricomincia". Sono pronti a studiare le modalità per ricominciare anche gli enti di formazione. Polimoda, Alta Scuola, e Mita stanno provando a farlo con le lezioni in presenza. Consapevoli che l’e-learning è stato comunque un buon mezzo di apprendimento.

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