Gora di Montalvo, missione sicurezza

di Sandra Nistri

Lavori in corso, a cura del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, sulla Gora di Montalvo, canale a cielo aperto che in una prima parte è destinato a raccogliere le acque sovrabbondanti del sistema fognario di larga parte dell’abitato di Calenzano e poi sottoattraversa la linea ferroviaria Firenze-Bologna in località La Fogliaia. L’intervento avviato è finalizzato al rivestimento in scogliera del fondo alveo e delle sponde con l’obiettivo di completare il rafforzamento delle sponde dell’intero corso d’acqua, in chiave di prevenzione.

In particolare la Gora di Montalvo è parte del reticolo delle acque pubbliche affidato alla manutenzione del Consorzio di Bonifica che già, tra gennaio e febbraio di due anni fa, aveva eseguito un primo lotto di lavori con cui erano stati rivestiti in scogliera l’alveo attivo e le sponde del tratto di monte fino alla fascia di rispetto della ferrovia. Dopo aver stanziato le risorse necessarie – circa 50mila euro derivanti interamente dal bilancio consortile ovvero dal contributo di bonifica – è scattata per il Consorzio la seconda fase delle opere di completamento previste in modo da dare maggiore stabilità all’intero sistema di drenaggio delle acque basse da nord a sud della massicciata della ferrovia. Lo scopo la messa in sicurezza del tratto ma non solo: grazie all’intervento, infatti, oltre ad evitare erosioni già verificatesi con gli acquazzoni in cui alle acque di versante si aggiungevano, piuttosto energiche, quelle di scolmo del sistema fognario, il Consorzio potrà garantire la manutenzione nel tempo. I lavori si inseriscono comunque in un quadro più ampio:

"La Piana Fiorentina, territorio storico della bonifica– spiega il Presidente CBMV Marco Bottino – viene curata con perizia tratto per tratto, perché qui le scarse pendenze, le aree densamente abitate e ricche dal punto di vista produttivo necessitano di una particolare attenzione per garantirne e aumentarne il grado di sicurezza idraulica, è questo un esempio concreto del lavoro di prevenzione idrogeologica che dovrebbe stare alla base dello sviluppo economico e sociale dei territori".